A Eurocamera prende forma la coalizione anti-sovranista

Lo schermo gigante con i risultati aggiornati delle votazioni europee nella sala stampa a Bruxelles.
Lo schermo gigante con i risultati aggiornati delle votazioni europee nella sala stampa a Bruxelles. (ANSA/AP Photo/Olivier Matthys)

BRUXELLES. – Una coalizione arcobaleno in chiave antisovranista che unisca Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi. Prime prove di intesa al Parlamento europeo fra le principali famiglie politiche europee per formare una maggioranza stabile al Parlamento europeo che contrasti le destre populiste. Nel documento siglato ieri sera dai leader dei principali gruppi, Manfred Weber (Ppe), Udo Bullmann (S&D), Guy Verhofstadt (Alde), e dai co-presidenti dei Verdi Ska Keller e Philippe Lamberts viene “concordato un processo politico per definire un’ambizione comune per la prossima legislatura” che “fornirà una base per il futuro del Parlamento europeo”.

I lavori – precisano i leader – dovrebbero iniziare il 12 giugno e completati entro il Consiglio europeo del 20-21 giugno. A quasi due settimane dalle europee il mondo politico europeo è in piena fibrillazione. I lavori investono anche il fronte sovranista che dopo la chiusura dell’eurodeputato britannico euroscettico Nigel Farage e del premier ungherese Viktor Orban, ora deve fra fronte anche al partito polacco di maggioranza ultraconservatore Diritto e Giustizia (PiS) che chiude la porta ad un’intesa con Matteo Salvini e Marine Le Pen.

A disturbare Varsavia le posizioni filo-russe, inaccettabili per i polacchi. Un tema che tocca da vicino Mosca con il presidente russo Vladimir Putin che oggi è sceso in campo precisando che “i sovranisti non sono pro-Russia ma sono pro-Europa”.

Dalle file del Rassemblement national, interviene Nicolas Bay, che è anche copresidente del gruppo Enf, che boccia l’alleanza Verdi-Socialisti, Popolari e Socialdemocratici definendola incoerente” e a “servizio di interessi particolari”. Per l’eurodeputato francese il progetto del grande gruppo sovranista insieme a Salvini e ai tedeschi dell’Afd mira a difendere “i popoli, i nostri compatrioti” e anche per “ridare potere alle nazioni piuttosto che alla Commissione europea”.

Bay torna poi a tendere la mano “ai polacchi del Pis e al partito di Orban” nella speranza che nei prossimi mesi la “situazione cambierà ed evolverà” e loro “si avvicineranno”. Porte chiuse invece al M5S precisa l’eurodeputato francese. Le “molte divergenze politiche” però non precludono possibili “convergenze per votare allo stesso modo” all’Eurocamera, assicura Bay.

Grandi manovre anche in casa dei pentastellati che però smentiscono le voci che ipotizzano un loro ingresso nel gruppo dei conservatori Ecr, quello dove siede Fratelli d’Italia. Per il M5S “non è in corso nessuna negoziazione, né sono in agenda incontri ufficiali con i loro esponenti”.

Intanto l’istituto Jacques Delors suggerisce alle quattro grandi famiglie europee una sorta di contratto di coalizione per rispondere all’emergenza ecologica, per rendere l’Europa più competitiva e più giusta, per assicurare la sicurezza di tutti e infine per rafforzare la democrazia.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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