Salvini in Emilia: bagni di folla, selfie e qualche “buu”

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante un incontro elettorale a Ferrara a sostegno del candidato sindaco della Lega, Alan Fabbri, in vista del ballottaggio di domenica prossima.
Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante un incontro elettorale a Ferrara a sostegno del candidato sindaco della Lega, Alan Fabbri, in vista del ballottaggio di domenica prossima, 4 giugno 2019. ANSA/ SERGIO PESCI

CESENA. – Bagno di folla, tanti selfie, qualche fischio, cartelli ironici e addirittura, la Turandot di Puccini – con l’aria del ‘Nessun dorma’ e il celebre ‘Vincerò’ – a risuonare nella centralissima Piazza Trento Trieste a Ferrara. All’indomani delle parole del premier Giuseppe Conte, che ha invitato i suoi due vice a moderare i toni, per Matteo Salvini la giornata ha il sapore dolce dell’abbraccio, quello che un pezzetto d’Emilia e di Romagna gli ha regalato nel suo ‘mini-tour’ tra Castelfranco Emilia, Mirandola, Ferrara, Argenta, Cesena e Forli, città in cui domenica si andrà al ballottaggio. Snodo importante per una Lega che, in regione, è diventata alle Europee primo partito con oltre il 33%.

Il ‘viaggio’ del leader del Carroccio tra Emilia e Romagna – terra diventata contendibile per la Lega e il centrodestra – inizia, a metà mattina, sul corso principale di Castelfranco Emilia, colorato dalle bancarelle del mercato settimanale. Sotto i portici, centinaia di simpatizzanti fermano Salvini per scattare con lui fotografie e, soprattutto, selfie. Un ‘happening’ che si ripeterà, puntualmente anche nelle altre ‘fermate’. Ormai un cliché cui nessuno dei sostenitori della Lega sembra volersi sottrarre.

A Castelfranco Emilia, sono stati diversi i ragazzi e un paio di famiglie straniere a mettersi in posa con quello che confidenzialmente chiamano ‘Capitano’. Un ragazzo di colore ha scattato esclamando: “ecco, bianco e nero”. Subito Salvini lo ha rintuzzato: “caso mai rossonero”. Lungo Corso Martiri, per arrivare a un palchetto da cui ha parlato a sostegno del candidato sindaco di centrodestra, non sono mancati alcuni ‘buu’ e fischi da parte di diverse persone che hanno anche alzato alcuni cartelli con scritto ‘Faccine bacetti falli ai tuoi parenti stretti’, ‘Un Capitano i bambini li soccorre’, ‘Il Fascismo non è una opinione’, ‘+ tortellini, – Salvini’.

Il tutto senza generare problemi di ordine pubblico. E se nella prima tappa il tour salviniano è andato in scena con qualche fischio, nelle altre cittadine emiliane toccate, l’accoglienza è stata da star. Con l’entrata sul palco accompagnata dall’opera pucciniana a Ferrara, in una piazza Trento Trieste affollata – a cui Salvini ha regalato qualche ‘buffetto’ calcistico ricordando la buona stagione della squadra di casa, la Spal, “che ha giocato meglio del mio Milan” – insieme al candidato sindaco Alan Fabbri, capace di superare il 40% dei voti al primo turno delle Comunali e ora è atteso dal ballottaggio.

“Tutti devono andare a votare per non avere, poi, qualche rimpianto” e strappare Ferrara al centrosinistra “dopo 70 anni”, ha chiosato Salvini. A Cesena, nella centrale Piazza Almerici, stesso copione: folla, qualche bandiera tricolore e la solita fila per i selfie. Qualche fischio, da parte di un gruppo di ragazzi fermi in una stradina vicina. E poco distante, in Piazza Amendola, qualche centinaio di persone con indosso una maglietta bianca ha manifestato la propria avversione al Salvini-pensiero con una sorta di ‘contro-festa’, annunciata e intesa come momento di allegria senza striscioni e simboli di partito.

(Dell’inviato Gianluca Angelini/ANSA)

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