Cina avverte i connazionali sui rischi del turismo in Usa

Turisti cinesi fotografando le stelle nel Boulevard di Hollywood.
Turisti cinesi fotografando le stelle nel Boulevard di Hollywood.

PECHINO. – La Cina ha lanciato l’allerta per i connazionali intenzionali a “valutare i rischi” nel recarsi per turismo negli Usa a causa della criminalità, dello scontro sul commercio in corso e di altre tensioni: lo ha comunicato il ministero del Turismo. Mentre il ministero degli Esteri ha lamentato una stretta sull’applicazione delle leggi tali da comportare un eccesso di “controlli e vessazioni a carico dei cittadini cinesi negli Stati Uniti”.

Il warning, emesso dai ministeri del Turismo e degli Esteri con validità al 31 dicembre, tiene conto dei casi di turisti cinesi fermati, interrogati e soggetti ad altre forme di “molestie” da parte delle agenzie Usa impegnate nella verifica del rispetto della legge.

La raccomandazione è di avere la consapevolezza della propria sicurezza e di preventivare ogni misura rispondendo “in modo appropriato e attivo”, ha chiarito un avviso del ministero degli Esteri inviato ad ambasciata e consolati negli Usa. Il ministero del Turismo, in particolare, ha rimarcato che “sparatorie, rapine e furti si sono registrati frequentemente” nel Paese.

Il turismo, guardando agli ultimi contenziosi di Pechino con Corea del Sud e Giappone, è stato usato come forma di pressione: le discussioni accese sui social network in mandarino su Trump e le sue politiche o sul diniego e il ritardo del rilascio dei visti da parte delle autorità americane hanno contribuito alla contrazione di visitatori, scesi del 5,7% nel 2018, per la prima volta su base annua dal 2003, a 2,9 milioni di unità, secondo i recenti dati forniti dal National Travel and Tourism Office.

La Cina è il quinto maggior Paese per visitatori negli Usa, con una potenza di spesa di 36,4 miliardi di dollari. Le agenzie Usa hanno “ripetutamente” usato metodi come gli interrogatori all’immigrazione “per molestare” i cittadini cinesi giunti negli Usa, ha ribadito in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang.

L’allerta “è una risposta alle circostanze e la Cina non lo avrebbe mai fatto se non si fosse reso necessario. Allo stesso tempo, vorrei enfatizzare che la Cina mantiene un’attitudine aperta verso gli scambi normali tra le persone delle due nazioni e i contatti

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