Video con pistola, polemica su candidato della Lega

Fermo immagine dal profilo facebook di Stefano Solaroli.
Fermo immagine dal profilo facebook di Stefano Solaroli.

BOLOGNA. – Seduto comodamente sul divano di casa mentre mostra con orgoglio una pistola. E’ polemica a Ferrara, dove domenica si vota per il ballottaggio, per un video del 2014 di un candidato al consiglio comunale della Lega, Stefano Solaroli. Si tratta di un video di qualche anno fa, pubblicato su Youtube, che è stato tolto dalla rete, ma diffuso nelle ultime ore.

Il video in questione, quando venne pubblicato, non ebbe la stessa ribalta mediatica, ma non sfuggì alla polizia: proprio per quel filmato – sostengono fonti del Viminale – a fine luglio 2018 era scattato per Solaroli un divieto di possedere armi puramente cautelativo. Non ha precedenti penali. Da tempo non ha più quell’arma e ha già indicato un privato a cui cedere l’unico piccolo revolver di cui era ancora in possesso. In attesa della cessione, comunque, la questura ha provveduto al ritiro dell’arma.

Domenica a Ferrara si sfidano il candidato della Lega Alan Fabbri, che al primo turno ha preso il 48,5% e quello del Pd Aldo Modonesi che parte dal 31,6%. Solaroli entrerà in consiglio comunale solo in caso di vittoria di Fabbri. Domani alle 15 il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà proprio a Ferrara, per un comizio in sostegno del candidato leghista.

Fra i primi a denunciare la vicenda è stato Paolo Calvano, ferrarese, segretario regionale del Pd. “Fanno i moderati – ha detto – fanno quelli che baciano il crocefisso, ma questo video racconta bene quello che sono”. Il diretto interessato ha fatto un altro video su Facebook, per spiegare il proprio punto di vista. “Il video originale, vecchissimo, durava otto minuti – dice Solaroli – ed è stato tagliato e cucito. Io parlavo di felicità, avevo appena pulito quell’arma, regolarmente detenuta. Questa è la macchina del fango che si muove. Io l’ho eliminato dalla rete e non è mai stato su Facebook”.

Solaroli ha annunciato querele nei confronti di chi lo ha diffuso. Ma la polemica non si è fermata a Ferrara. “Il candidato leghista – ha detto Pippo Civati, fondatore di Possibile – lancia un messaggio di rara violenza che smaschera, casomai ce ne fosse bisogno, il vero obiettivo della Lega: armare fino ai denti gli italiani, per fare un regalo alla lobby delle armi”. E il deputato del Pd Emanuele Fiano se la prende anche con il Viminale, autore, a suo dire, “di una difesa d’ufficio davvero imbarazzante, ci chiediamo se imposta dal Ministro e capo della Lega Salvini oppure diffusa per eccesso di zelo”.

(di Leonardo Nesti/ANSA)

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