Ministro Trenta nel mirino. “Ministro hippy”, “Non tutela i militari”

Elisabetta Trenta, ministro della Difesa alla cerimonia di giuramento della scuola militare Nunziatella
Elisabetta Trenta, ministro della Difesa alla cerimonia di giuramento della scuola militare Nunziatella, comandata dal colonnello Amedeo Cristofaro, in piazza Plebiscito a Napoli, 17 novembre 2018 ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – Forse il corso dell’Esercito in ‘Hostile Environment Awareness’ frequentato nel 2015 sarà utile in questa fase al ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, finita al centro del mirino mentre si parla di possibili rimpasti di governo. Fratelli d’Italia l’accusano di essere un “ministro hippy”. Il collega Matteo Salvini non perde occasione di pestarle i piedi (“ho l’impressione che i militari non si siano sentiti protetti”, ha detto recentemente). E c’è il fuoco amico del suo sottosegretario Angelo Tofalo (“è consigliata male”, ha riferito l’esponente M5S).

Tanti fronti aperti, dunque, per la titolare della Difesa che si prepara a seguire domenica dal palco d’onore insieme al capo dello Stato, Sergio Mattarella, la tradizionale parata ai Fori Imperiali del 2 giugno. Proprio la Festa della Repubblica è stata al centro di un question time particolarmente vivace nel pomeriggio al Senato, tanto che la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha sospeso la seduta per alcuni minuti.

Ad innescare la polemica i senatori di Fratelli d’Italia, contrari alla scelta dell’inclusione come tema della sfilata. “Le forze armate – ha detto Isabella Rauti – non sono una ong o un’organizzazione di volontariato. E’ una ‘diminutio’ dei valori militari”. “Più che la bandiera arcobaleno noi amiamo il tricolore”, ha rincarato il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, dando il via all’esposizione di bandiere italiane in Aula che ha provocato lo stop dei lavori.

Trenta ha spiegato il senso dell’inclusione: “significa considerare come parte integrante della Difesa tutti i militari, anche quelli che si sono ammalati in servizio. Nessuno deve rimanere indietro, avremo con noi alla parata anche i rappresentanti delle vittime del dovere ed i caduti per Patria. Inclusione vuol dire che parteciperanno per la prima volta anche i civili della Difesa e la riserva selezionata”.

Ma non è solo il 2 giugno fonte di tensione. C’è soprattutto il risultato del voto del 26 maggio a far tremare diverse poltrone. Salvini, forte del 34% dei consensi, sembra aver preso di mira la titolare della Difesa con cui già nei mesi scorsi non erano mancati gli scontri. “Su alcuni settori – ha spiegato il ministro – ci sono problemi. I militari meritano copertura politica totale: ho come avuto l’impressione che non tutti si siano sentiti protetti e tagliare gli investimenti sulla difesa è suicida”.

In mattinata il vicepremier si era schierato a difesa della Marina Militare, definendo “infondate e diffamatorie le accuse contro i nostri” militari per la vicenda del gommone alla deriva al largo della Libia alla fine soccorso. Nel pomeriggio ha poi indicato alla nave Cigala Fulgosi di dirigersi verso Genova a sbarcare i migranti, lasciando interdetti i vertici militari. Fonti M5S hanno chiesto uno stop a Salvini: “basta attacchi, vogliamo lavorare”.

La debacle europea ha però causato una resa dei conti all’interno del Movimento e diversi equilibri rischiano di saltare. Il sottosegretario Tofalo su fb ha scritto di aver “cercato per un anno di stare accanto al ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro, ma chi, all’interno dell’apparato, vuole continuare ad agire senza l’indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse”.

Fonti M5S hanno definito “molto gravi” le parole di Tofalo. Si tratta, hanno proseguito, “di una iniziativa personale del sottosegretario, che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tantomeno degli eletti in parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato”. Ma il senatore pentastellato Mininno si è espresso a favore di Tofalo: “non si possono chiudere gli occhi – ha osservato – su evidenti criticità alla Difesa, qualcosa va migliorato”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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