Sarri: “La finale di Europa League e poi decido il futuro”

Maurizio Sarri sbraita dalla panchina del Chelsea.Archivio.
Maurizio Sarri sbraita dalla panchina del Chelsea. Archivio.

ROMA. – Prima la finale di Europa league poi il futuro. Maurizio Sarri non vuole distrazioni e alla vigilia del “derby” londinese del suo Chelsea con l’Arsenal rimanda le risposte alle domande sul suo futuro che, secondo le voci di mercato, potrebbe essere alla Juventus per il dopo-Allegri.

Al momento, l’ex tecnico del Napoli, sembra il predestinato a raccogliere la pesante eredità di Allegri, ma l’allenatore dei “blues” non si sbilancia e ribadisce un concetto già espresso nei giorni scorsi: “Io ho bisogno di parlare solo della finale e dei miei giocatori. Del mio futuro parleremo dopo”, le parole di Sarri nella conferenza stampa di Baku.

“Devo parlare con la società – ha ribadito il tecnico toscano – ora penso alla finale di Europa League. Ho ancora due anni di contratto. Abbiamo vissuto una stagione meravigliosa, ci siamo qualificati per la Champions a differenza della scorsa stagione e stiamo per giocarci una finale europea”.

In attesa di saperne di più Sarri è concentrato sulla finale di domani sera dove in palio c’è quello che potrebbe essere il primo trofeo della carriera del tecnico toscano che però smorza l’attesa sottolineando che quella con l’Arsenal “non è la partita più importante della mia carriera. Forse lo è per voi – dice rivolgendosi ai giornalisti – ma non la vivo così. Posso dire che ci sono state diverse sfide di Serie B che per me sono state molto importanti. Non lo so davvero, domani vi darò la risposta”.

Contro l’Arsenal Sarri avrà da sciogliere più di un dubbio per quanto riguarda la formazione, a cominciare da Kantè, il cui impiego non è affatto scontato. “Farà un provino prima della partita – spiega Sarri – ad oggi le sue possibilità sono al 50% e in diminuzione rispetto a prima. Ha avuto un problema al ginocchio sabato, il vero grosso inghippo però è la tempistica. Abbiamo grossi problemi a centrocampo”.

In casa Arsenal si respira un certo ottimismo. Il tecnico Unai Emery sottolinea che “vincere ci permetterebbe di aggiungere un trofeo alla nostra bacheca e di qualificarci per la Champions League. È bello vivere un momento del genere, ai miei giocatori posso dire solo di goderselo e di viverlo al meglio, e così devono fare i nostri tifosi. Siamo arrivati in finale, è importante, abbiamo disputato un’ottima Europa League”.

Alle prese con il forfait di Mkhitaryan, il fantasista armeno che per motivi di sicurezza non sarà in Azerbaigian, l’allenatore dei Gunners deve fare i conti anche con il caso Cech. Il ‘dodicesimo’, che ha già annunciato il ritiro a fine stagione, ha sempre giocato titolare in Europa League ma fonti vicine al club hanno fatto sapere nei giorni scorsi che domani potrebbe non essere schierato per via del fatto che avrebbe già firmato un contratto da dirigente proprio con il Chelsea, sua ex squadra.

“Non vorrei parlare dei singoli, ma per lui va fatta un’eccezione – risponde Emery riferendosi a Cech -. È un grande uomo e un grande giocatore, voglio fare qualcosa di importante per lui, a prescindere se giochi o meno”.

Ma cosa pensa il tecnico dell’Arsenal del fatto che si giochi a Baku e che questo abbia creato molti problemi ai tifosi che volevano seguire dal vivo la loro squadra? “Non posso dire nulla. Ho giocato una Supercoppa a Tbilisi – dice Emery -, e credo che l’Uefa abbia le sue ragioni per far giocare le partite in certe città. Devo rispettare la decisione, anche se preferirei che i tifosi fossero qui. Tanti ci seguiranno dall’Inghilterra e da tutta Europa, ci aiuteranno lo stesso. E poi domani questo stadio fantastico sarà comunque pieno di supporter delle due squadre”.

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