Demanio, sul mercato mille seicento immobili per far quadrare i conti

Demanio, Forte Bergeggi in Liguria.
Demanio, Forte Bergeggi in Liguria. (ANSA)

ROMA. – Caserme, terreni, case cantoniere, ex carceri, terreni agricoli, appartamenti, ma anche ex caselli e stazioni ferroviarie: l’Agenzia del Demanio sta passando letteralmente al setaccio il patrimonio pubblico per mettere sul mercato nel prossimo triennio più beni possibile e contribuire così a raggiungere l’obiettivo di 950 milioni da destinare già da quest’anno al bilancio dello Stato per la riduzione del debito.

Con un lavoro certosino di ricerca e analisi, la squadra guidata dal direttore Riccardo Carpino ha identificato circa 1.600 beni che potranno essere venduti: 400 rientreranno nella lista che il Mef inserirà in un decreto ad hoc previsto dalla legge di bilancio; altri 1.200, di minor valore ma comunque determinanti, saranno (e in parte già sono) oggetto di bandi di gara dell’Agenzia.

Dall’inizio dell’anno il Demanio ha messo sul mercato più di 450 beni dislocati in tutta Italia, per un valore d’asta di 14 milioni. Le gare concluse al momento sono 9 e tra i beni aggiudicati compaiono appartamenti a Padova, Milano e Venezia, un palazzo nobiliare a Torino, terreni agricoli in Veneto. Oggi sono in corso 4 bandi che coinvolgono 96 beni in Marche, Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Lazio. In settimana sono in pubblicazione altri 3 avvisi di vendita in Abruzzo, Molise, Lombardia e Piemonte e se ne aggiungeranno altri tra giugno e luglio anche nelle Regioni del Sud.

Tutto nasce dalla lunga trattativa intavolata in autunno tra Roma e Bruxelles che ha portato a metà dicembre alla riscrittura dei saldi di bilancio. Nella manovra è stato allora inserito un consistente programma di dismissioni immobiliari di carattere straordinario da dettagliare, con il contributo della Difesa, in un decreto del Mef (atteso entro 60 giorni ma ancora non approvato) e in un successivo Dpcm da varare entro aprile. I decreti mancano, ma il lavoro del Demanio è partito come previsto all’inizio dell’anno, in quella che si sta rivelando una vera operazione di monitoraggio e analisi gigantesca, a larghissimo spettro.

Nel triennio 2015-2017, l’Agenzia ha attivato mediamente ogni anno procedure di vendita per circa 1.000 immobili, finalizzandone il 30% per un incasso medio annuo di oltre 20 milioni di euro, sostanzialmente confermato anche nel 2018. I beni oggetto oggi di attenzione corrispondono in termini di volume ai piani ordinari di vendita lavorati dall’Agenzia in 5 anni.

Nel primo elenco, composto a febbraio e in corso di progressivo approfondimento, compare un po’ di tutto: castelli; ex caserme; ex carceri; edifici costieri; caselli e piccole stazioni; ex stabilimenti industriali e militari dismessi, terreni agricoli ed edificabili, ex aeroporti. Ma anche proprietà di tipo residenziale: edifici cielo-terra, appartamenti, garage, posti auto. Molte di queste, anche se di valore spesso esiguo, sono attualmente oggetto di vendita o lo saranno nell’anno, anche se non inserite nel decreto, attraverso bandi di gara pubblici e procedure ordinarie.

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