L’ira dei tifosi per addio De Rossi, Roma contestata

Il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, durante una conferenza stampa al centro sportivo di Trigoria
Il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, durante una conferenza stampa al centro sportivo di Trigoria, Roma, 14 maggio 2019. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – L’impressione è che servirà parecchio tempo ai tifosi giallorossi per metabolizzare la notizia comunicata dalla Roma di non voler rinnovare il contratto in scadenza a Daniele De Rossi. E un assaggio di quello che potrebbe verificarsi sabato sera nel settore ospiti dello stadio del Sassuolo, e poi in maniera più eclatante all’Olimpico nell’ultima di campionato col Parma, è arrivato all’indomani della conferenza stampa tenuta dal capitano e dall’amministratore delegato Fienga con striscioni offensivi nei confronti di Pallotta e della dirigenza esposti in giro per la città e la successiva contestazione andata in scena direttamente a Trigoria.

In circa un centinaio si sono radunati all’esterno del centro sportivo per manifestare il proprio malcontento nei confronti della società intonando cori, accendendo fumogeni, e mostrando striscioni come “Fatelo firma’”, “AS Azienda, oggi chiarimo ‘sta faccenda!”, “Noi l’A.S.Roma…voi azienda funebre”.

Il termine ‘azienda’, ripreso più volte dagli ultras, è lo stesso che ieri Fienga ha più volte utilizzando per fari riferimento alla Roma. A confrontarsi coi tifosi fuori dal centro sportivo però non è stato l’ad, bensì direttamente De Rossi accompagnato dal tecnico Ranieri e dal ds Massara. Dopo una decina di minuti di colloquio, i tre sono rientrati a Trigoria mentre i tifosi hanno abbandonato la zona.

La rabbia e la delusione dei romanisti per l’addio di De Rossi imposto dal club si erano manifestate anche nella notte con tre striscioni esposti da un gruppo ultras della Curva Sud in precise location della Capitale. Il primo, collocato sotto la nuova sede del club all’Eur e con tanto di bandiera degli Stati Uniti al contrario, recitava “Figli di Roma, capitani e bandiere. Ecco il rispetto e l’amore che questa società non potrà mai avere”.

Sul secondo appeso nei pressi di Campo Testaccio era scritto “Un presidente maiale e una società incompetente. DDR per sempre nel cuore della tua gente”, mentre l’ultimo, dedicato solo a De Rossi (“DDR nostro vanto”) era comparso sotto l’abitazione del capitano in zona Castel Sant’Angelo.

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