Da Nord a Sud, da destra a sinistra: la politica indagata

Toghe appoggiate su un tavolo. In secondo piano il tavolo del giudice con la scritta "La legge è uguale per tutti"
Toghe appoggiate su un tavolo. In secondo piano il tavolo del giudice con la scritta "La legge è uguale per tutti"

ROMA. – Il caso dell’indagine per abuso di ufficio che coinvolge il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Milano che ha portato a svariate misure cautelari, riaccende i riflettori sulle bufere giudiziarie che con una certa ciclicità interessano i governatori. E’ storia recente la vicenda della presidente dell’Umbria Catiuscia Marini e del suo omologo in Calabria Mario Oliverio.

La prima, che si è dimessa il 16 aprile scorso, è accusata di concorso per abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e falsità per le tracce della prova scritta e pratica che sarebbero state fornite in anticipo a una candidata a un concorso per assistenti amministrativi riservato alle cosiddette categorie protette.

La vicenda che ha investito invece il governatore della Calabria riguarderebbe la partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata a “commettere una serie di delitti contro la Pubblica amministrazione”. Risulta ancora indagato il governatore della Puglia Michele Emiliano coinvolto nell’inchiesta sui fondi per le primarie Pd del 2017.

Ma la lista dei governatori attuali e degli ex oggetto di indagine negli ultimi anni è piuttosto lunga e in alcuni casi ha determinato anche una battuta d’arresto nella carriera politica e nell’azione amministrativa. Tra gli ultimi casi quello del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in fase di archiviazione per falsa testimonianza; il governatore della Toscana Enrico Rossi, che nel novembre 2013 è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Massa con l’accusa di falso ideologico (per il quale poi nel novembre 2016 la stessa Procura ha chiesto l’archiviazione); il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, indagato per peculato nel settembre 2014 nell’ambito dell’inchiesta sul capitolo ‘spese pazze’ dei consiglieri regionali (tutto poi archiviato a febbraio 2015).

In Sardegna il governatore Ugo Cappellacci è stato assolto dall’accusa di bancarotta per il crac della municipalizzata di Carloforte nel 2014 e prescritto dall’accusa di abuso di ufficio per la vicenda dell’eolico. Nel 2008 Renato Soru era stato indagato per il caso Saatchi&Saatchi per abuso d’ufficio e turbativa d’asta (poi assolto). L’ex governatore dell’Alto Adige Luis Durnwalder, alla guida della Provincia autonoma per 25 anni, è stato condannato dalla Corte dei Conti nell’ambito del procedimento sui fondi riservati, mentre in Tribunale è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

L’ex presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca è stato assolto, perché il fatto non sussiste, in primo grado con rito abbreviato, e in appello, dall’accusa di peculato nel procedimento avviato dalla procura di Ancona a carico di 66 persone per presunto utilizzo indebito di fondi e rimborsi per i gruppi consiliari tra il 2008 e il 2012. L’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan ha patteggiato 2 anni e 10 mesi e 2,6 milioni di multa per la vicenda del Mose.

In Piemonte Roberto Cota, governatore dal 2010 al 2014, è stato condannato in appello a 1 anno e 7 mesi nell’ambito dell’inchiesta su Rimborsopoli. In primo grado l’esponente del Carroccio, ora in attesa del verdetto della Cassazione, era stato assolto. In Sicilia, ma soltanto tra i governatori di più recente nomina, Rosario Crocetta (2012-2017) è stato indagato a Caltanissetta in una tranche del processo all’ex presidente di Confindustria Sicilia, Calogero Montante. Tra le ipotesi di reato abuso d’ufficio e corruzione. E’ indagato anche a Palermo per corruzione (per la vicenda che riguarda i contributi per i collegamenti con le isole minori).

 

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