Allarme Wwf: “Con consumi Ue le risorse del pianeta già esaurite”

Fumi di ciminiere di industrie nella notte.
Fumo di ciminiere di industrie che lavorano anche di notte. (ANSA

BRUXELLES. – Da domani i consumi dell’Ue avranno superato la capacità annuale di rigenerazione delle risorse naturali. In Italia la data sarà il 15 maggio, per Germania e Olanda i giorni del ‘sorpasso’ sono già avvenuti rispettivamente il 3 e il 4 maggio. Lo scenario è descritto da un rapporto firmato da Wwf e Global Footprint Network, e ricorda all’Europa che dal 10 maggio comincerà a vivere ‘oltre i limiti della natura’.

Con appena il 7% della popolazione, il Vecchio Continente utilizza da solo il 20% della biocapacità della Terra (ossia la capacità degli ecosistemi di rinnovarsi) e ha la seconda impronta ecologica del mondo dopo gli Usa, con livelli di consumi che se condivisi da tutti gli abitanti del globo richiederebbero 2,8 pianeti per soddisfarli.

Numeri che vanno a rafforzare il messaggio che tutto il mondo ambientalista – dagli studenti del movimento che ha la sua icona nella sedicenne svedese Greta Thunberg alle ong, da associazioni di imprese per lo sviluppo sostenibile a centinaia di enti locali come i comuni – hanno indirizzato ai leader Ue, riuniti nel giorno della Festa dell’Europa a Sibiu per stilare una dichiarazione sul futuro dell’Unione. Con una sola richiesta: dare priorità all’azione climatica. Perché senza “non c’è futuro”, recitava uno striscione di Greenpeace srotolato alla manifestazione che studenti di tutta Europa hanno tenuto a Sibiu.

“Ci avete invitato a parlare al Parlamento europeo. Avete detto di averci ascoltato. Allora agite”, hanno scritto in una lettera aperta ai 27 le associazioni studentesche che rappresentano oltre 15mila giovani. Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier belga Charles Michel insieme ai loro omologhi danese e svedese hanno voluto incontrare i manifestanti. Ma nella dichiarazione conclusiva del vertice di Sibiu, tra i dieci impegni sottoscritti dai leader Ue, ambiente e cambiamento climatico occupano solo l’ultima riga.

“Poteva essere una svolta, non lo è stata”, ha commentato la direttrice del Wwf Europa Ester Asin. “È deplorevole che molti leader non riescano ancora a riconoscere la loro responsabilità”, ha rincarato la dose Wendel Trio della coalizione Climate Action Network. La mobilitazione però continua, con l’obiettivo di ottenere dal Consiglio europeo di giugno un impegno chiaro dei capi di governo Ue su un obiettivo di zero emissioni nette nel 2050. Otto Paesi (Francia, Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna e Svezia) hanno già sostenuto la proposta prima del vertice. A Sibiu si è ora aggiunta la Lettonia.

(di Angelo Di Mambro/ANSA)

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