Draghi con gli studenti: “Tornare a valute pre-euro? Merita una risata”

Il presidente della Bce, Mario Draghi, presenta la nuova banconota da 50 Euro.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, presenta la nuova banconota da 50 Euro.

ROMA. – L’euro è un progetto politico nel quale hanno investito generazioni di leader, non un capriccio della tecnocrazia, ed è per questo che è irreversibile. E oggi è sostenuto da consensi che superano il 70%, al punto che a chi favoleggia un ritorno alle vecchie valute nazionali l’unica risposta è una risata.

A dirlo, smentendo una narrazione oggi popolare in molti paesi, Italia inclusa, è Mario Draghi. Che in un dialogo con gli studenti delle superiori vincitori del Generation Euro Students’ Award – una premiazione annuale giunta all’ottava edizione – ha fatto leva sulla vicinanza dei più giovani all’Europa, in opposizione a un euroscetticismo che alligna maggiormente fra i più attempati, per ribadire le fondamenta dell’euro, che compie vent’anni, e del progetto europeo nato con la Dichiarazione di Schuman nel 1950 di cui ricorre in questi giorni il compleanno: “siete la prima generazione cresciuta con la nostra moneta unica, e siete anche il futuro d’Europa. Quanto sentite parlare di un ritorno alle vecchie valute nazionali, a voi viene solo da ridere. E io rido con voi”.

Vent’anni di benessere, di prosperità e stabilità dei prezzi, dice Draghi, senza negare le difficoltà, la necessità di andare avanti con l’integrazione, dall’unione bancaria da completare alla capital markets union alla dotazione di bilancio europeo, nonostante siano tempi in cui “non possiamo negare che l’integrazione europea è oggi maggiormente contestata”.

Un Draghi che è parso particolarmente a suo agio fra i ragazzi provenienti da 10 paesi europei che ha esortato a “farsi coinvolgere nel dibattito e “far sentire la propria voce” come sta accadendo nella lotta al cambiamento climatico. E un presidente della Bce che, inevitabilmente, è stato interpellato sul suo futuro: “davvero non lo so, ed è vero, non sto cercando di evitare la domanda. Ho ancora sei mesi, e sono pienamente occupato dal mio lavoro. Non ho fatto piani di alcun tipo sul mio futuro”, risponde Draghi alla domanda su cosa farà ‘dopo’.

Lascia un commento