Iran riprende le attività nucleari a un anno dal ritiro Usa

Rohani visita la stazione nucleare iraniana.
Rohani visita la stazione nucleare iraniana.

ROMA. – La decisione è presa e sarà annunciata tra poche ore: l’Iran diminuirà gli impegni sottoscritti nell’ambito dell’accordo sul nucleare anche se non uscirà formalmente dall’intesa. Alla vigilia del primo anniversario del ritiro unilaterale degli Stati Uniti arriva la conferma di voci e indiscrezioni che circolavano da giorni e che si sono intensificate dopo la scelta di Washington di inviare nel Golfo una flotta da guerra guidata dalla portaerei Abraham Lincoln e una task force di bombardieri.

In Europa, intanto, è già allarme, e la Francia ha avvertito Teheran che, in caso di violazioni, la ripresa delle sanzioni è dietro l’angolo. “Noi non auspichiamo – ha dichiarato una fonte dell’Eliseo – che Teheran annunci azioni che siano violazioni dell’accordo sul nucleare. In un caso del genere saremmo obbligati, per applicare giustamente le clausole dell’accordo, a riprendere anche noi europei delle sanzioni”.

Atteso anche l’annuncio di possibili nuove sanzioni contro la Repubblica islamica da parte di Donald Trump. Sarà il ministero degli Esteri iraniano – ha scritto l’agenzia di Stato Irna – ad informare ufficialmente gli inviati dei firmatari europei dell’accordo ed è già pronta una lettera del presidente Hassan Rohani, che domani darà l’annuncio in diretta tv.

Della risposta iraniana alle decisioni americane ha discusso anche il parlamento, riunito a porte chiuse, dal quale non è filtrato molto, se non che “ci siamo confrontati sui dettagli di possibili misure di reciprocità”, come ha prudentemente riferito alla Fars il deputato Sodeyf Badri. Una decisione morbida nella forma, dura nella sostanza, che rischia di riportare le lancette dell’orologio indietro di anni, e consegna all’album dei ricordi i ricorrenti incontri tra il ministro degli Esteri Javad Zarif e l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, improntati a rassicurazioni e fiducia.

Secondo l’agenzia semi ufficiale Isna, la mossa rientrerebbe nel quadro degli articoli 26 e 36 dell’accordo: il primo, in particolare, prevede che l’Iran possa riprendere totalmente o parzialmente le sue attività nucleari se una delle altre parti non rispetta i suoi obblighi. Teheran avrebbe già informato della decisione in via ufficiosa i Paesi europei, cui rimprovera di non avere fatto abbastanza per salvare l’accordo, nonostante le affermazioni di volere mantenere in vita l’intesa dopo lo strappo di Trump.

E Zarif ha risposto via Twitter alle accuse lanciate dal Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, chiamando il causa anche il ‘B-team, il gruppo di pressione contro Teheran composto, oltre che da Bolton, dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e dai principi ereditari di Arabia Saudita e Abu Dhabi, Mohammed bin Salman e Mohammed bin Zayed. Per Zarif, “se gli Stati Uniti e i suoi clienti non si sentono al sicuro, è perché sono detestati dai popoli della regione e dare la colpa all’Iran non cambierà le cose”. Intanto il capo della diplomazia di Teheran volerà a Mosca per un incontro col collega Serghiei Lavrov: la questione del nucleare sarà in primo piano.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

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