Taglio parlamentari, stop emendamenti Pd. M5s e Lega tengono

Palazzo Montecitorio a Roma - Sede della Camera dei Deputati e Parlamento Italiano
Palazzo Montecitorio a Roma - Sede della Camera dei Deputati e Parlamento Italiano

ROMA. – Nonostante le burrasche e i contrasti che continuano a dividere la maggioranza fuori, nell’aula di Montecitorio l’alleanza tra Lega e M5s resiste sulla proposta di legge che punta a mettere a dieta il Parlamento. Dopo l’approvazione del Senato, alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti al disegno di legge che porterebbe a 200 i deputati e 400 i senatori, ossia 345 parlamentari in meno rispetto a oggi. Proposti per lo più da Pd, +Europa e Leu, gli emendamenti sono stati tutti respinti grazie al voto compatto degli alleati di governo, più il ‘sostegno’ di Forza Italia che spesso ha votato contro. E la prova ha retto pure a due votazioni segrete.

A ‘presidiare’ per il governo è rimasto in Aula, tutto il pomeriggio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, mentre le opposizioni hanno inveito più volte contro “l’assenza di dibattito”, conseguenza a loro avviso della dichiarazione di inammissibilità di gran parte dei loro emendamenti. Il voto finale potrebbe arrivare nel giro di un giorno.

Delle 65 modifiche proposte, 19 non sono state ammesse perché considerate estranee al contenuto della riforma e 3 parzialmente inammissibili. Una “sentenza” anticipata dal presidente della Camera Roberto Fico rispondendo in Aula a una richiesta di Emanuele Fiano del Pd. “E’ un fatto di gravità inaudita, così si preclude la discussione”, ha denunciato il deputato Dem.

Oltre a quelli del centrosinistra, stoppato un emendamento di Andrea Colletti del M5s che prevedeva l’abolizione dei senatori a vita, sostituiti dai deputati a vita. Il Pd incassa anche il no alla pregiudiziale di costituzionalità e Fiano allora sbotta attaccando il presidente della Camera: “Lei sta sancendo una disuguaglianza dei diritti tra maggioranza e opposizione”. Fico si difende ricordando: “i diritti delle opposizioni e della maggioranza li rispetto sempre tutti”.

Il Pd non molla e, attraverso Gennaro Migliore, chiede di riportare il provvedimento alla casella di partenza, la commissione Affari costituzionali. Ma Lega e M5s rispondono in coro di no e si intuisce che c’è anche una questione tempo. “Dopo un’ora e mezza, non siamo ancora entrati nella discussione degli emendamenti”, aggiunge Anna Macina, relatrice della proposta per i 5S, tra le proteste risentite del Pd contro la presunta perdita di tempo.

Viene bocciato anche l’emendamento presentato “provocatoriamente” da Riccardo Magi di +Europa per un calo drastico a 40 deputati. A votare a favore, “a titolo personale”, Simone Baldelli di FI. “Se siamo troppi, votiamo tutti questo emendamento. Io lo voto e voi?”, sfida la maggioranza. Ma si finisce con 469 no, 7 sì e 3 astensioni.

(di Micherla Suglia/ANSA)

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