Giro d’Italia: da Nibali a Dumoulin, quanti big al via da Bologna

Nibali vince l'edizione 2016 del Giro d'Italia
Nella foto d'archivio: Nibali vince l'edizione 2016 del Giro d'Italia

ROMA. – Il 102/o Giro d’Italia di ciclismo, fin dai primi metri, sarà sfida totale fra Vincenzo Nibali – a caccia di uno storico tris in carriera – e il… resto del mondo: dall’olandese Tom Dumoulin, vincitore nel 2017, a Simon Yates, 13 giorni in rosa l’anno scorso prima del crollo sul Colle delle Finestre. Occhio al colombiano Miguel Angel Lopez, e alla ‘sua’ Astana, ma anche allo sloveno Primoz Roglic, ex saltatore con gli sci.

Vincenzo NIBALI (Italia, Bahrain-Merida): ha vinto la classifica generale nel 2013 e nel 2016, un Tour de France nel 2014 e una Vuelta nel 2010. A 34 anni, 6 mesi e 19 giorni potrebbe diventare il corridore più vecchio a vincere la corsa rosa, nel caso in cui riuscisse a trionfare a Verona. L’Arena è un talismano per i colori italiani, dal momento che vi hanno trionfato Giovanni Battaglin nel 1981, Francesco Moser nel 1984 e Ivan Basso nel 2010.

Tom DUMOULIN (Olanda, Sunweb): a 28 anni ha vinto un Giro nel 2017, sia pure per pochi secondi, trionfando davanti al Duomo di Milano. L’anno scorso si è piazzato al secondo posto, alle spalle di Chris Froome, e fu secondo anche al Tour, ma alle spalle di Geraint Thomas. Le tre crono vanno a suo vantaggio, ma è capace anche di clamorosi tonfi, sebbene negli ultimi anni abbia acquisito consapevolezza dei propri mezzi.

Miguel Angel LOPEZ (Colombia, Astana): ha ottenuto un terzo posto l’anno scorso sia al Giro che alla Vuelta. Quest’anno si presenta al via con una squadra fortissima. Il team kazako ha vinto 9 mini-corse a tappe e lo ha fatto con 7 corridori diversi. Una garanzia assoluta.

Simon YATES (Gran Bretagna, Mitchelton-Scott): l’anno scorso ha cercato di stravincere e alla fine ha perso, crollando sul Colle delle Finestre e giungendo sul traguardo a oltre 38′ da Froome. Prima di quella catastrofe agonistica era stato in rosa per 13 giorni. Successivamente, a dimostrazione di quanto la lezione gli fosse servita, ha vinto la Vuelta.

Primoz ROGLIC (Slovenia, Jumbo-Visma): al Tour dell’anno scorso si è piazzato al quarto posto, al Giro che partirà sabato punta alle cronometro, ma non solo: Quest’anno, almeno finora, si è dimostrato fortissimo su ogni terreno, come confermano le performance al Romandia. Nel 2019 ha vinto UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Giro di Romandia appunto. Un osso durissimo: per tutti.

Mikel LANDA (Spagna, Movistar): nel 2015 si classificò al terzo posto, nel 2017 è stato quarto al Tour. Ha sempre lavorato per altri, adesso guiderà la Movistar, orfana di Valverde e Nairo Quintana. In salita è fortissimo, ma soffre i cali di umore.

Fernando GAVIRIA (Colombia, UAE Emirates): nel 2017 al Giro ha vinto 4 tappe, punta decisamente alla maglia ciclamino della classifica a punti. A 24 anni è considerato uno degli uomini-jet da battere.

Elia VIVIANI (Italia, Deuceninck-Quick Step): olimpionico su pista e campione italiano. Vincitore della maglia ciclamino l’anno scorso, si ricandida per la classifica a punti. Si è ritirato al Romandia a causa dell’influenza, ma sembra guarito e può già candidarsi per il primo sprint.

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