Inaugurato a Roma il nuovo “Palazzo delle spie”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende omaggio alla "Parete della Memoria" in occasione dell'inaugurazione della nuova sede unitaria del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende omaggio alla "Parete della Memoria" in occasione dell'inaugurazione della nuova sede unitaria del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, Roma, 6 maggio 2019. ANSA/ UFFICIO STAMPA QUIRINALE/ FRANCESCO AMMENDOLA

ROMA. – Un imponente quadrilatero bianco – cento metri per lato, mille finestre – nel cuore del multietnico quartiere romano dell’Esquilino. Non passa certo inosservata la nuova “sede unitaria del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”. In altre parole, la ‘casa’ degli 007 italiani. La struttura di inizio ‘900 – di proprietà della Cassa Depositi e prestiti – è stata inaugurata oggi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del premier Giuseppe Conte, dei presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, dei ministri di Difesa e Giustizia, Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede, dei direttori di Dis, Aise ed Aisi, Gennaro Vecchione, Luciano Carta e Mario Parente. Assenti esponenti della Lega, dal vicepremier Matteo Salvini in giù.

Uomini di Aisi, Aise e Dis tutti nello stesso palazzo dunque, con l’obiettivo, ha spiegato Conte, di “lavorare armoniosamente per tutelare l’interesse nazionale”. Questo non vuol dire che saranno chiuse tutte le sedi ‘singole’ dei servizi, a cominciare da Forte Braschi per l’Aise e di Piazza Zama per l’Aisi, dove continueranno ad esserci le articolazioni operative dei servizi per l’estero e per l’Italia. Ma nell’edificio dell’Esquilino confluiranno una serie di funzioni e archivi che finora si trovavano in una serie di sedi distaccate ora dismesse.

Per la solenne cerimonia – con tanto di banda musicale, taglio dei nastri e consegna delle chiavi – l’edificio è stato aperto ai giornalisti con l’ordine però di non scattare foto o fare riprese. Il progetto di ristrutturazione, ha spiegato il direttore del Dis Vecchione, è durato un decennio “non senza gravi difficoltà” che “stavano trasformando la struttura nell’ennesima cattedrale del deserto per vicende societarie dell’appaltatore”.

Nel 2014 è morto anche un operaio per un incidente di lavoro. Ora, ha aggiunto, “sarà elemento cruciale di un complessivo programma di riorganizzazione del Comparto”. “Questo Palazzo – ha sottolineato da parte sua il premier – è molto più che il nuovo indirizzo dei servizi segreti. È la raffigurazione plastica di un percorso indicato dalla legge di riforma, che ha opportunamente delineato un’articolazione non unica, ma triadica, della nostra intelligence, intesa a valorizzare e potenziare il portato etico ed operativo dei due servizi. La nostra intelligence – ha aggiunto – è, e rimarrà, presidio di democrazia ed al tempo stesso espressione di cultura democratica”.

Ai tre piani originari dell’edificio ne sono stati aggiunti due in vetro. Più di mille gli operatori che potrà accogliere. Oltre 2mila i chilometri di cavi in fibra ottica che innervano la struttura. E’ rimasta in alto sull’ingresso la scritta originaria ‘Casse di risparmio postali’, ma al numero 25 di piazza Dante – ad un passo dalla Stazione Termini – ora c’è il ‘Palazzo delle spie’.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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