Brescia in A, rivincita Cellino e sogno Balotelli

L'allenatore del Brescia, Eugenio Corini, sbraita a bordo campo
L'allenatore del Brescia, Eugenio Corini, sbraita a bordo campo. ANSA/ ELISABETTA BARACCHI

MILANO. – Il ritorno in A del Brescia dopo 8 anni di Purgatorio culmina in una festa che dura fino a tarda notte, con caroselli in piazza e il sindaco Del Bono pronto ad offrire piazza Della Loggia per le celebrazioni di rito. E’ il riscatto del presidente Cellino, alla terza promozione in A dopo le due conquistate a Cagliari: un ritorno in pompa magna nel calcio italiano dopo essere stato osteggiato in Inghilterra come proprietario del Leeds, con il sogno mai nascosto di portare al ‘Rigamonti’ Mario Balotelli, proprio tra i primi a congratularsi per questa cavalcata (”Finalmente, bravissimi”).

E’ la gioia senza freni di Eugenio Corini, nato a pochi chilometri da Brescia e cresciuto in questo vivaio mai avaro di germogli: dopo una triste sequela di esoneri e dimissioni, ecco l’orgoglio per essersi rivelato profeta in patria, come sostituto di David Suazo a settembre. ”Parlerò presto con il presidente – le parole del tecnico bresciano – e sono sicuro troveremo la giusta soluzione per continuare insieme”.

E’ il trionfo del perfetto mix tra giovani ed esperti: tra chi come Alfredo Donnarumma, 25 reti e titolo di capocannoniere in tasca, potrà finalmente calcare il palcoscenico della A a 28 anni – l’aveva già conquistata 12 mesi fa con l’Empoli, prima di sposare il progetto del Brescia -, e chi come Sandro Tonali o Mattia Viviani lo farà da ruspante millenial dal radioso futuro. Per Tonali, conteso tra tutte le big italiane, sarebbe già pronto il rinnovo di contratto con adeguamento per cercare di trattenerlo un’altra stagione.

In questi giorni di festa resta però da sciogliere il rebus legato al ‘Rigamonti’: il bando del Comune per la concessione dell’impianto scadrà il 20 maggio e il Brescia non pare aver gradito particolarmente alcuni punti focali, in primis la mancata compartecipazione delle spese per ammodernare lo stadio. A tal proposito il Prefetto, Attilio Visconti, sta lavorando da intermediatore per trovare un punto d’incontro tra le parti e arrivare al lieto fine. Quello che il Brescia si è conquistato, con pieno merito, sul campo.

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