In Italia quattordici milioni di over65, solo duemila medici geriatri

Over65: Le mani di una coppia di anziani si stringono.
Le mani di una coppia di anziani si stringono. (Archivio Ansa)

ROMA. – La popolazione italiana invecchia sempre più velocemente, ma calano gli specialisti in grado di curare a 360 gradi gli anziani che hanno più malattie contemporaneamente, ovvero la grande maggioranza. I geriatri in attività in Italia sono, infatti, poco più di 2.000 a fronte dei circa 13,8 milioni di over 65enni presenti. Con l’aumento della vita media cresce, nel nostro Paese, il numero di anziani e cresce, di pari passo, il numero di persone che hanno più di una malattia cronica.

A partire dai 70 anni di età circa l’80% ha almeno due o più patologie con cui fare i conti quotidianamente, tra farmaci, visite e prescrizioni: dalle cardiopatie all’osteoporosi, dalla pressione alta al diabete, dalle malattie respiratorie all’insufficienza renale.

“Non di rado i medicinali che fanno bene per una malattia potrebbero peggiorarne un’altra. Per questo, lo stesso Piano Nazionale per le Cronicità elaborato dal Ministero della Salute vede al centro la valutazione multidimensionale geriatrica”, spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg).

“La valutazione d’insieme della salute degli anziani e, soprattutto degli over 80 – prosegue – è quella che spetta al geriatra, vero e proprio coordinatore in grado di tarare le cure sulle necessità e fabbisogni del singolo paziente”.

Come mostrano i dati Istat, nel 2019 gli ultra 65enni rappresentano ormai il 22,8% della popolazione, e il loro numero è destinato a salire. Ma, a fronte di questi numeri, c’è una crescente discrepanza tra offerta di specialisti in Geriatria e reale necessità. “Ve ne sono oggi appena 2.000 in tutta Italia e ogni anno ne vengono formati solo 169 perché questo è il numero delle nuove borse di specializzazione finanziate ogni anno”, precisa Antonelli Incalzi, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria al Campus Biomedico di Roma.

Il calcolo del fabbisogno fatto finora, infatti, “ha tenuto conto, e per difetto, solo delle necessità nei reparti degli ospedali. Ma non ha tenuto conto dell’impiego in strutture territoriali per l’assistenza domiciliare erogata dalle Asl e neppure di quello nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), sia pubbliche che private”.

Difficile dire quanti ne servano. In base alla stima svolta dalla Società americana di Geriatria, almeno il 30% degli ultra 65enni necessita di assistenza geriatrica, dunque in Italia ne avrebbero bisogno 4 milioni di persone. Considerando che un geriatra possa assistere 700 pazienti, ne servirebbero 5.700 in attività a fronte dei 2.000 attuali.

Ciò significa che, “per risolvere il problema nell’arco di un quindicennio, occorrerebbero circa 450 borse di specializzazione, così da ‘sfornare’ altrettanti specializzati ogni anno. Consapevoli che ad oggi questo è impossibile – conclude l’esperto – riteniamo che almeno 300 sarebbero il minimo per attutire il problema”.

(di Livia Parisi/ANSA)

 

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