L’Atalanta corre, obiettivo Coppa Italia e Champions

Gasperini, l'allenatore che ha portato in alto l'Atalanta.
Gasperini, l'allenatore che ha portato in alto l'Atalanta.

BERGAMO. – Un gioco propositivo e travolgente, pieno di trame e ricami come di fisicità e tenuta atletica. Con Ilicic e Gomez a costruire e risolvere anche quando il cannoniere Zapata non vede la porta. L’Atalanta ha guadagnato la quarta finale di Coppa Italia rimontando di forza la Fiorentina nella semifinale casalinga di ritorno e, calendario alla mano, può legittimamente aspirare all’ultimo posto disponibile per qualificarsi in Champions League.

Il 15 maggio, nella finalissima di Roma contro la Lazio, è previsto un esodo di circa 25 mila tifosi, più di quanti ne conterrà lo stadio di Bergamo alla fine del restyling nel 2021: sarà la chance per bissare il trionfo, l’unico in bacheca, del 3-1 di San Siro al Torino con tripletta di Domenghini del 2 giugno 1963, e di riprovarci dopo il doppio atto perdente col Napoli nel 1987 e con la Fiorentina nel 1996.

I nerazzurri, intanto, puntano al quarto posto attualmente del Milan, anche perché nelle ultime 5 si troveranno davanti 3 squadre ormai prive di obiettivi. Nelle due giornate prima dell’ultimo atto nel trofeo, l’Udinese in casa per l’ultima a Bergamo (a maggio inizia la demolizione con ricostruzione della Curva Nord) e la trasferta con gli stessi capitolini; in seguito, col Genoa e col Sassuolo al Mapei Stadium di Reggio Emilia e la Juventus in mezzo all’Allianz Stadium.

Forse il solo limite del collettivo di Gian Piero Gasperini, intercambiabile in difesa (Mancini, ieri retrocesso a riserva, Djimsiti, Palomino e Masiello per tre posti) e sugli esterni (Castagne, Gosens e lo squalificato di coppa Hateboer), è la dipendenza dai titolarissimi, nella fattispecie i due fantasisti, le due vedette, che creano gioco e aiutano il bomber colombiano (21 in campionato, 26 in stagione, ma ieri sera a secco) a finalizzare.

Giovedì la rimonta al gol di Muriel è stata confezionata proprio dai primi due, sull’episodio del rigore e poi nell’assolo del capitano per la vittoria. Poche alternative, però, dati alla mano: Pasalic può dare il cambio a Freuler come all’argentino quando viene spostato in prima linea perché magari lo sloveno (vedi Napoli) deve partire dalla panchina per le sue noie al ginocchio. L’impresa, se la condizione regge, è comunque possibile sui due fronti, l’ambiente carico ed entusiasta, la strada teoricamente spianata.

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