Intervista di Bussetti: “Prima i nostri figli”. E’ polemica

Scuola, un'aula delle elementari, un bambino africano con il braccio alzato.
Scuola, un'aula delle elementari.

ROMA. – Un’intervista al quotidiano La Stampa mette il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti al centro delle polemiche. In un passaggio, il ministro parla della scuola come “luogo principale di inclusione nella nostra società” e aggiunge che “regolare i flussi tutela innanzitutto chi cerca rifugio in Italia avendone diritto. Penso anche però – sottolinea – che il primo pensiero debba sempre essere quello di aiutare i nostri giovani affinché possano farsi una famiglia, avere dei figli, vivere con serenità il loro progetto di vita. La ritengo una priorità assoluta”.

Queste parole gli scatenano contro un mare di critiche. Il primo è il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci: “E’ letteralmente incredibile che il ministro Bussetti dica che a scuola si debba pensare ‘prima ai nostri figli’ e dopo a tutti gli altri”, fa notare. Ad attaccarlo anche Laura Boldrini di LeU: “Dovrebbe garantire un’adeguata retribuzione agli insegnanti, darsi da fare per mettere le scuole in sicurezza e rendere le palestre agibili. Ma, invece, il ministro dell’Istruzione leghista lancia slogan discriminatori come un Salvini qualsiasi”, dice.

“La scuola è il primo luogo dove praticare integrazione e uguaglianza. Lo dice la Costituzione. È una vergogna per il paese avere una ministro che dice certe cose”, scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera.

Fonti vicine al ministro fanno notare che in nessuna parte dell’intervista il ministro dice quanto scritto nel titolo che invece parla di “prima i nostri figli”. Cosa che fanno notare anche diversi esponenti leghisti. “Se il senatore Marcucci avesse letto meglio si sarebbe accorto che il titolo a cui si appiglia per dare addosso al Ministro è totalmente inventato dal giornale: Bussetti non usa mai quelle parole”, afferma Rossano Sasso, deputato della Lega.

“Le interviste andrebbero lette tutte e meglio onde evitare dichiarazioni fuori luogo senza soffermarsi su un titolo che non corrisponde minimamente a verità”, sostiene il senatore Claudio Barbaro capogruppo della Lega in commissione Istruzione al Senato. “Suggerirei al presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, di non soffermarsi alla lettura del titolo, completamente inventato, dell’intervista al ministro Bussetti, ma di leggere tutto per poi dare un giudizio più consono”, gli fa eco l’on. Angela Colmellere (Lega), segretario della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati.

Anche per Francesco Sinopoli, leader della Cgil Scuola, le parole di Bussetti possono “funzionare come slogan elettorale, ma non come dichiarazione di un ministro dell’Istruzione, la cui funzione è proprio quella invece di offrire a tutti, compreso quel milione di studenti ai quali la cittadinanza è stata negata dal capo del suo partito, parità di trattamento e rispetto della dignità di persone”. E Maddalena Gissi della Cisl, ricorda che “la scuola di cui abbiamo bisogno, la scuola che serve al paese è la scuola dell’accoglienza, dell’incontro, dell’integrazione”.

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