Zingaretti vede imprese: “C’è timore per uscita dall’Euro”

Il neo Segretario del Pd Nicola Zingaretti durante la conferenza stampa al comitato elettorale dopo il voto delle primarie del Partito Democratico.
Il neo Segretario del Pd Nicola Zingaretti durante la conferenza stampa al comitato elettorale dopo il voto delle primarie del Partito Democratico. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – ‘Un’Europa forte che salva il pianeta’ é il programma per le Europee, ma quel che vorrebbe intanto fare Nicola Zingaretti é salvare l’Italia con il Pd. Il leader dem incontra al Nazareno Confindustria e le associazioni di commercianti, agricoltori e piccole imprese, dalle quali registra il timore che il Paese possa uscire dall’Euro, come rivela una fonte del vertice del partito. Zingaretti presenta il programma in elaborazione per le elezioni europee, con tra l’altro indennità continentale di disoccupazione, investimenti straordinari, misure di contrasto del dumping fiscale (con aliquota minima al 18%), parità di salario uomini-donne.

Ma é il rischio di uscita dell’Italia dall’Europa a spiccare anche nella conferenza stampa dei vertici Pd al termine dell’incontro. Con Zingaretti c’é il presidente dem Paolo Gentiloni, ex premier impegnato in frequenti viaggi nelle capitali dell’Unione. “Per ora siamo ai margini, ma dentro. Ma neppure Cameron voleva uscire dall’Unione, probabilmente… (quando da premier britannico promosse il referendum sulla Brexit, ndr) -. Il rischio di uscire dall’Ue esiste, non possiamo fare i sonnambuli”. Anche a prescindere dalle azioni del governo italiano, fa capire l’ex ministro degli Esteri.

Il tema potrebbe diventare cruciale nella campagna Pd. A Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e gli altri ospiti la dirigenza democratica ha fatto capire che l’esito del voto del 26 maggio non sarà indifferente rispetto all’Italexit. “La nostra è una chiara e netta scelta europeista – dice Zingaretti – non esiste alternativa”, pur volendo cambiare molto l’Unione.

Le fonti autorevoli Pd riportano anche un grande interesse delle associazioni dei datori di lavoro per misure sociali che possano rassicurare i cittadini e svuotare il bacino di sovranisti e populisti, allontanando il rischio di finire fuori dall’Ue. A tenere banco é sempre l’economia, mentre circolano le bozze del Documento di economia e finanza (Def) allo studio del governo. Al Nazareno non se ne é parlato, troppo vaghi ancora i dati, assicurano tutti, ma Zingaretti ribadisce che “l’Italia sta andando sempre peggio e serve un cambio radicale di politica economica”.

“Il problema dell’economia é il governo stesso – aggiunge -. Già cambiarlo sarebbe la prima risposta programmatica, così verrebbe percepita dai mercati”. “Se toccasse a noi sarebbe già una buona notizia per i mercati e per l’Europa”, conferma Gentiloni. A una domanda se Confindustria e gli altri condividano, sorridono stupiti: “Non se ne é parlato”.

Dal direttore generale di Confindustria Marcella Panucci parole positive sulle “convergenze con il programma Pd per le Europee”, interesse anche dalle altre organizzazioni. “Il partito sta ritrovando un rapporto con il mondo del lavoro e delle imprese”, dice Mauro Lusetti dell’Alleanza della cooperative. Domani toccherà al Terzo Settore, il no profit al Nazareno.

(di Luca Laviola/ANSA)

Lascia un commento