Saluti romani e calci a pulmino nomadi. Pm: “Odio razziale”

Un momento della protesta in via dei Codirossoni a Roma per l'arrivo di famiglie nomadi rom presso un centro accoglienza.
Un momento della protesta in via dei Codirossoni a Roma per l'arrivo di famiglie rom presso un centro accoglienza. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Indagini per “istigazione all’odio razziale”. Il giorno dopo i disordini e le proteste dei residenti del quartiere di Torre Maura, che hanno manifestato davanti ad una struttura dove sono stati trasferiti oltre 70 nomadi, la Procura di Roma cerca di fare luce su quanto accaduto alla periferia di Roma: l’obiettivo è capire se dietro la vicenda si nasconda una matrice razzista o la regia di gruppi xenofobi.

E il Campidoglio, nel tentativo di tutelare i 33 minori rom trasferiti nello stesso centro, corre ai ripari con un piano alternativo: in una settimana i 77 nomadi saranno trasferiti per gruppi sparsi in altre strutture della Capitale. La sindaca, però, non esclude provvedimenti disciplinari nei confronti degli uffici che hanno gestito l’arrivo dei nomadi nel centro di Torre Maura, gestione da lei considerata “inqualificabile”. Attuata senza alcun input politico o comunale, su cui ora ha chiesto una relazione.

Anche il ministro dell’Interno discute sulle modalità dell’intera operazione del Comune: “Certe scelte vanno calcolate – dice Salvini – non puoi usare le periferie a Roma come in altre città italiane per nascondere i problemi”. La protesta è proseguita anche nelle ultime ore, specie quando il pulmino con i primi nove nomadi ha lasciato a sera la struttura. Alcuni manifestanti, tra cui gruppi di estrema destra, hanno colpito il mezzo con calci e manate. Poi una ventina di persone ha intonato l’Inno d’Italia facendo il saluto romano. Poi ha acceso fumogeni e, sventolando bandiere tricolore, ha gridato: “Italia, fascismo, rivoluzione”.

Il giorno prima l’auto della sala operativa sociale del Comune è stata data alle fiamme e residenti hanno distrutto il cibo destinato ai nomadi appena trasferiti nel centro. Su quegli episodi, a breve potrebbero esserci i primi identificati dalla Digos mentre la Procura ha aperto un fascicolo: i reati ipotizzati sono di danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale.

Nel secondo giorno di protesta gli abitanti della zona, tra cui diverse famiglie, hanno continuato ad urlare: “Da qui non ce ne andiamo fino al loro trasferimento”. E ancora: “Dovevamo farlo saltare in aria prima questo centro. È meglio fare i delinquenti con questi”, hanno gridato altri. A fare le spese della rabbia dei manifestanti è stata, per qualche minuto, una donna rom con in braccio il suo figlioletto, la quale è stata accerchiata da alcuni residenti di Torre Maura: “Vai via ladra, ti sei portata tuo figlio per proteggerti”, le hanno urlato.

Poi in serata è arrivato il pulmino per portare via i primi nomadi: “Abbiamo vinto. Qui a Torre Maura i nomadi non devono più mettere piede”, è stato detto ai megafoni. Poco dopo sono scattati ancora gli insulti quando hanno avvistato un nomade dietro i cancelli del centro di accoglienza: “Scimmia di m… te ne devi andare, esci fuori che ti ammazzo”, ha urlato un residente. “Dobbiamo bruciarli vivi”, gli ha fatto eco un altro.

Nel giro di una settimana, così come disposto dal Campidoglio, tutti i 77 rom che avevano appena raggiunto il centro saranno collocati a gruppi in altri centri. “Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse. C’era un clima molto pesante, di odio”, ha detto la sindaca Raggi – Sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini che rischiavano la vita e l’incolumità personale. Dovere dell’amministrazione è quello di tutelare la vita e l’incolumità delle persone”.

La sindaca ha anche avviato un’indagine interna e Salvini ha aggiunto che “l’obiettivo è zero campi rom, non con la violenza ma con il rispetto delle leggi. I campi rom non esistono da nessun’altra parte d’Europa, non vedo perché debbano esistere in Italia”. E il Pd attacca, chiedendo le dimissioni della Raggi: “Casapound e Forza Nuova con l’avallo della Lega di Salvini soffiano sul fuoco dell’intolleranza razzista, favoriti in questo dall’ennesima prova d’incapacità di governo del M5s che in tre anni è riuscito solo a ridurre il sistema di presìdi a salvaguardia della tenuta sociale della nostra città”. Per Giorgia Meloni, leader di FdI, invece, “a Torre Maura la Raggi fa esplodere un’altra bomba sociale”.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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