Salvini contro Juncker: “Non prendiamo lezioni da lui”

Un abbraccio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (S) e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker a Palazzo Berlaymont, Bruxelles.
Un abbraccio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (S) e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker a Palazzo Berlaymont, Bruxelles. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI

ROMA. – Gli italiani non prendono lezioni da Juncker. Il vice premier Matteo Salvini torna ad attaccare uno dei suoi bersagli preferiti: il presidente della Commissione europea, rappresentante di un’Europa che i sovranisti intendono spazzare via con le elezioni di maggio. A Salvini non sono andate giù le parole di Juncker, affidate ad un’intervista a Fabio Fazio, sul fatto che non sia vero che l’Europa non ha aiutato l’Italia.

E la sua risposta è arrivata proprio nel giorno in cui il capo dell’esecutivo comunitario avrebbe dovuto incontrare il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Incontro poi slittato, quando vedrà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per un guasto tecnico sul suo aereo.

“L’Europa di sicuro in questi anni non ha aiutato l’Italia, anzi ha danneggiato l’Italia”, ha tagliato corto Salvini, aggiungendo che “fortunatamente il 26 maggio gli italiani potranno dare una bella ventata di nuovo anche a Bruxelles e a Strasburgo, perché chi parla a nome dell’Europa ha danneggiato l’Italia, gli italiani, le banche, il sistema produttivo”. Quindi, ha concluso, “lezioni da chi ci ha portato non solo come Italia, ma come continente europeo, a essere fermi, gli italiani non ne prendono”.

Niente lezioni dunque ma è indubbio che la preoccupazione a Bruxelles è alta e di certo uno scambio sulla situazione economica italiana è sul tavolo dell’incontro con il premier. A lanciare l’allarme per la verità non è stato Juncker ma il ministro delle Finanze Tria che ha segnalato il rischio di crescita zero per l’Italia. “Crediamo – ha confermato il presidente della Commissione europea – che la crescita dell’Italia arriverà solo allo 0,2 per cento, cioè zero. Il che vuol dire che i problemi dell’Italia continueranno a crescere”.

E ha mostrato un certo scetticismo sugli interventi dell’esecutivo: “Il governo italiano – ha detto – cerca di prendere provvedimenti che permettano, crede il governo, all’Italia di riprendere a crescere. Voglio crederci, ma non ne sono certo”. Parole che hanno preceduto l’allarme dell’Ocse, secondo il quale “l’economia italiana è ufficialmente in stallo” e i dati Eurostat, che fotografano l’Italia come terza in Europa per la disoccupazione e seconda per quella giovanile.

A Conte, ancora una volta così come è accaduto quando l’Italia rischiava la procedura di infrazione, il compito di rassicurare Bruxelles sui conti durante l’incontro con Juncker, ma anche durante quello con il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria. Al quale il premier ha già risposto in modo netto: “Le previsioni dell’Ocse sulla crescita – ha detto – sono tra le più pessimiste: sottostimano completamente l’effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la legge di bilancio”.

Tra i temi sul tavolo dell’incontro con Juncker, oltre alla situazione economica, con le misure che l’Italia intende mettere in campo per dare ossigeno alla ripresa, come lo sblocca-cantieri e il decreto crescita, anche lo stallo Brexit e l’immigrazione.

(di Paola Tamborlini/ANSA)

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