Un milione in piazza ad Algeri: “Bouteflika via subito”

Un milione di algerini in piazza per chiedere le dimissioni del presidente Abdelaziz Bouteflika
Un milione di algerini in piazza per chiedere le dimissioni del presidente Abdelaziz Bouteflika. EPA/MOHAMED MESSARA

IL CAIRO. – La mossa dei militari algerini che hanno abbandonato ufficialmente il semi-paralizzato presidente Abdelaziz Bouteflika non ha placato la protesta che chiede le dimissioni del capo di Stato ma anche un cambio del sistema di potere che regge il paese maghrebino: nel sesto venerdì di cortei per le vie di Algeri, la folla é sembrata ancora più imponente che nelle manifestazioni precedenti arrivando a coinvolgere probabilmente un milione di persone.

Le proteste odierne, svoltesi anche in altre città dell’Algeria, sono le prime dopo che martedì scorso il capo di Stato maggiore delle forze armate, il potentissimo generale Ahmed Gaid Salah, aveva chiesto la destituzione di Bouteflika attraverso una procedura prevista dall’articolo 102 della Costituzione quando il presidente è così malato da non poter assolvere le proprie funzioni. Come è il caso dell’82enne presidente, dal 2013 reso invalido da un ictus che ha ridotto le sue apparizioni in pubblico e anche la capacità di parlare chiaramente.

La procedura di revoca del mandato con interim affidato al presidente del Senato in attesa di elezioni non é stata ancora avviata. Anche se la polizia algerina le ha smentite, stime accreditate da grandi media e anche dalla Bbc hanno indicato che in strada sono scese “un milione di persone”.

La manifestazione potrebbe essere stata dunque la più imponente fra quelle succedutesi ogni venerdì dal 22 febbraio e che, per partecipazione, erano culminate finora l’8 marzo. I manifestanti, oltre sventolare bandiere algerine e berbere, hanno brandito cartelli con scritte come “Il numero 102 é fuori servizio” e “Il capo di Stato maggiore non é l’esercito”.

La manifestazione puntava anche ad ottenere “la dipartita del regime”, come é stato sottolineato sui media con riferimento al “sistema” di potere osteggiato da parte dei 40 milioni di algerini perché tarato da corruzione a cattiva gestione delle risorse del maggiore esportatore di gas in Africa. La polizia peraltro ha sparato lacrimogeni per impedire che manifestanti raggiungessero la sede della presidenza.

Ulteriore segno che gli equilibri di potere in Algeria stanno mutando, per la prima volta i quattro canali della tv pubblica hanno trasmesso le proteste in diretta imitando la copertura delle reti private. Si tratta di una delle varie svolte fra cui le dimissioni, preannunciate mercoledì dai media, di Ali Haddad, il presidente del Forum dei capi d’impresa (Fce) d’Algeria, una sorta di Confindustria politicizzata e uno dei pilastri del “sistema” di potere algerino.

(di Rodolfo Calò/ANSA)

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