ROMA. – L’intelligenza artificiale ha imparato a prevedere le morti premature dovute alle malattie croniche nelle persone di mezza età. Il primo sistema del genere, descritto sulla rivista Plos One, è stato messo testato dall’università di Notthigham, dopo essere stato ‘addestrato’ con i dati di mezzo milione di persone fra i 40 e 69 anni di età, raccolti da una biobanca britannica tra il 2006 e 2010.
Il sistema realizzato si è mostrato molto accurato nelle sue previsioni, addirittura migliori di quelle fatte dagli esperti umani, in particolare nel prevedere le malattie cardiovascolari. “Abbiamo sviluppato un approccio completo, usando dati demografici, clinici, e sui fattori dello stile di vita come il consumo di frutta, verdura e carne giornalieri”, precisa il coordinatore dello studio, Stephen Weng.
Dopo di che sono state così mappate le previsioni fatte sulla mortalità di questo gruppo di persone, e verificate con i dati sulle morti presenti nell’ufficio nazionale di statistica, sui tumori e i ricoveri ospedalieri. E, come accaduto in altri casi, il computer ha battuto l’uomo.
Secondo i ricercatori l’Intelligenza artificiale in futuro sarà fondamentale per lo sviluppo della medicina personalizzata, ma serviranno ulteriori studi per verificare e validare questi algoritmi anche su altri gruppi di popolazione, prima di usarli nella routine medica.