Franco ultimo atto, i resti saranno trasferiti a Madrid

Una foto del mausoleo di Valle dei Caduti
I resti di Franco saranno rimossi dal mausoleo di Valle dei Caduti

ROMA. – Francisco Franco, ultimo atto. I resti del dittatore spagnolo, ospitati da 44 anni tra ricorrenti polemiche nell’imponente mausoleo chiamato la Valle dei Caduti, saranno trasferiti in un cimitero a Madrid il 10 giugno. Lo ha annunciato la vicepremier spagnola, Carmen Calvo, dando seguito alla decisione presa dal parlamento nel settembre 2018, su proposta del premier socialista Pedro Sanchez.

I resti del ‘Caudillo’ saranno sepolti accanto a quelli di sua moglie, Carmen Polo, nel cimitero di Mingorrubio, a El Pardo, alla periferia della capitale. Il governo Sanchez aveva deciso lo scorso agosto l’esumazione di Franco dalla Valle dei Caduti, che si trova a San Lorenzo de El Escorial, poco lontano da Madrid: una decisione alla quale si è opposta la famiglia con vari ricorsi, senza aver successo.

L’esecutivo ha anche respinto la richiesta di una sepoltura nella cattedrale di La Almudena, nel centro di Madrid, avanzata dai nipoti di Franco. “Luogo inappropriato, per ragioni di ordine pubblico”, ha spiegato Calvo, precisando che per lo stesso motivo la cerimonia di sepoltura a El Pardo avverrà in forma strettamente privata, senza telecamere e senza essere annunciata pubblicamente.

Il mausoleo ‘Valle de los Caidos’, che fu inaugurato nel 1959, è sempre stato un oggetto di una feroce controversia nella Spagna democratica. Nel 2018, oltretutto, un parlamentare del partito valenciano Compromis aveva denunciato che la sola manutenzione del sito costava ai contribuenti 1,8 milioni di euro. Attorno alla grande basilica scavata nella roccia – realizzata grazie al lavoro forzato di prigionieri politici – che ospita la tomba del dittatore che guidò la Spagna dal 1939 al 1975 e quello del fondatore della falange fascista José Antonio Primo de Rivera, sono stati seppelliti per volere del ‘generalissimo’, e contro il volere delle loro famiglie, i resti di oltre 33.000 caduti nella sanguinosa guerra civile (1936-39), per lo più resistenti repubblicani uccisi dalle milizie franchiste.

Nell’intenzione di Franco, questo gesto avrebbe dovuto significare la pacificazione del Paese, ma molti lo hanno sempre visto come un oltraggio ai caduti repubblicani. La Guerra Civile costò la vita a centinaia di migliaia di persone: si calcola che in 140.000 siano sepolti in fosse comuni rimaste ignote. Dal ritorno della democrazia, nel 1975, nessuno è mai stato perseguito per crimini di guerra.

Anche il voto del Parlamento, lo scorso anno, mostrò come la Spagna resti divisa dall’eredità del dittatore: il Partito Popolare di centrodestra e i centristi di Ciudadanos si astennero. Chissà se il trasferimento dei resti di Franco e la fine dei pellegrinaggi dei nostalgici alla Valle dei Caduti inizieranno a chiudere le molte ferite ancora aperte.

(di Patrizio Nissirio/ANSAmed)