ROMA. – La pensione di cittadinanza potrà essere pagata come tutte le altre, anche in contanti negli uffici postali o in banca, e non solo sulla card del reddito. E’ una delle novità in arrivo nel decretone su reddito e quota 100. In poco meno di 20 emendamenti, governo e relatrici hanno riscritto o messo a punto ex novo alcune norme necessarie per sanare i nodi rimasti aperti, come quello dei disabili, ma anche per recepire gli accordi raggiunti con l’Anci e con le Regioni, a partire dalla recente, faticosa intesa su navigator e centri per l’impiego.
Come già al Senato, la maggior parte delle proposte di modifica riguarda proprio il reddito e la pensione di cittadinanza. L’atteso sostegno alle famiglie con disabili, su cui si erano spesi sia Lega che Movimento 5 Stelle, è arrivato ma il ‘mini-fondo’ da 12,8 milioni quest’anno e 17 milioni a regime (‘sottratti’ ai centri per l’impiego) ha scatenato un’accesa polemica tra maggioranza e opposizione, rallentando notevolmente i lavori della Commissione.
In pratica, con un ritocco della scala di equivalenza Isee, i nuclei che hanno a carico familiari disabili potranno avere 50 euro in più di beneficio, arrivando ad un reddito massimo di 1.380 euro. I casi sono però molto specifici: la famiglia beneficiaria dovrà infatti essere composta da 4 adulti maggiorenni o da 3 adulti e 2 minori o da 2 adulti e 4 minori. “La modifica – spiega Lisa Noja del Partito democratico – per correggere le iniquità della scala di equivalenza prevista nel decreto ai fini dell’accesso al reddito di cittadinanza, è talmente irrisoria che per poterne godere bisogna essere una famiglia con almeno tre figli di cui uno con disabilità. Come si capisce, siamo di fronte a una farsa”.
Contro i ‘furbetti’ dell’Isee arriva invece una nuova stretta per evitare l’accesso al reddito di cittadinanza di ‘finti’ genitori single. La mamma o il papà di figli minori che chiederà il reddito dovrà infatti presentare un Isee che tenga conto della situazione patrimoniale e reddituale anche dell’altro genitore, anche nel caso in cui madre e padre non siano né sposati né conviventi. L’obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri partner o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.
Ai beneficiari del reddito verranno invece estese alle bollette dell’acqua le agevolazioni già previste per le tariffe di luce e gas, mentre i ‘working poor’, ovvero i lavoratori con reddito bassissimo, potranno godere delle stesse opportunità dei disoccupati nella ricerca di lavoro tramite i centri per l’impiego. Sul fronte quota 100, sulla falsariga di quanto approvato in Senato per la giustizia, saranno permesse assunzioni anche nella sanità tenendo conto delle uscite “in corso d’anno” per coprire i ‘buchi’ lasciati dal pensionamento anticipato.
L’obiettivo è “garantire i livelli essenziali delle prestazioni”, dopo l’allarme lanciato dai sindacati. Non rientra invece negli emendamenti del governo, né tra quelli delle relatrici, la soluzione per gli esodati e i lavori gravosi. L’idea è quella di trovare un compromesso sugli emendamenti parlamentari, ma resta il nodo delle coperture. Le stesse che mancano, a quanto si apprende, per estendere anche ai contratti a tempo determinato gli incentivi alle imprese previsti per le assunzioni stabili dei beneficiari del reddito di cittadinanza.
(di Mila Onder/ANSA)