Congresso Famiglie, è di nuovo scontro nel Governo

Una momento di una manifestazione contro il ddl Cirinna', le unioni civili e quelle omosessuali a piazza San Giovanni, Roma. Famiglie
Una momento di una manifestazione contro il ddl Cirinna', le unioni civili e quelle omosessuali a piazza San Giovanni, Roma, in una foto d'archivio. (ANSA)

ROMA. – All’interno del Governo è di nuovo terreno di scontro il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie, evento in programma a Verona dal 29 al 31 marzo per “celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società” organizzato da associazioni ultraconservatrici come “Provita”. Il nodo riguarda l’utilizzo del logo della Presidenza del Consiglio dei ministri al Congresso: fonti del Governo stamani hanno assicurato che sarà revocato, mentre in serata fonti del ministero della famiglia hanno replicato che non risulta nessuna richiesta di revoca del patrocinio.

Già nei giorni scorsi Palazzo Chigi aveva preso le distanze dalla manifestazione scrivendo in una nota che si trattava “di una iniziativa autonoma del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana attraverso procedure interne agli uffici e che non hanno coinvolto direttamente la Presidenza del Consiglio”. E quindi evidente che è in corso nel Governo un braccio di ferro tra i Pentastellati ed i Leghisti visto che il ministro della Famiglia non sarebbe l’unico ad aver appoggiato l’iniziativa poiché sulla pagina web del Congresso viene citato “il supporto del vice premier Matteo Salvini, del Governatore della Regione Veneto Luca Zaia e del sindaco Federico Sboarina”.

La notizia della revoca era stata accolta con grande entusiasmo dagli esponenti della sinistra come il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali, dalla deputata Veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico e dalla senatrice dem Monica Cirinnà che sulla vicenda aveva presentato una mozione in Senato e anche dalla deputata Giuditta Pini che aveva firmato un’interrogazione.

Ma la revoca era stata salutata con favore soprattutto dall’associazionismo che l’ha considerata “una grande vittoria” anche per le oltre 55 mila persone – come ha ricordato la presidente dell’Arci Francesca Chiavacci – che hanno firmato una petizione contro un Congresso che “alimenta odio e discriminazione” per chiedere “a tutte le Istituzioni di ritirare il sostegno al Congresso internazionale delle Famiglie”.

Petizione promossa dell’Arci nazionale insieme ad Arcigay, Agedo, Certi diritti, Mario Mieli, Famiglie arcobaleno e insieme all’organizzazione mondiale per l’uguaglianza ‘All out’. Associazioni che a prescindere dalla posizione che il Governo assumerà in ogni caso il 30 novembre si sono date appuntamento a Verona.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)

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