Tria: “Aumento Iva è follia. Basta fissazione manovra-bis”

Un primo piano del ministro dell'Economia, Giovanni Tria
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, durante il suo intervento. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Ancora una smentita ma stavolta ufficiale e direttamente da parte del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. L’Iva non aumenterà e le ipotesi circolate in questi giorni di incrementi selettivi, magari di un solo punto e solo su alcuni prodotti, sono “tutte follie”. La manovra correttiva, nel senso di più tasse e meno spesa, non ci sarà, perché penalizzerebbe l’economia in una fase che già ondeggia tra la stagnazione e la recessione e soprattutto perché il deficit “è sotto controllo”.

Al di là di dei giudizi e degli allarmismi, non se ne vede quindi nemmeno la necessità. Per rassicurare cittadini e imprese, il titolare del Tesoro sceglie il palcoscenico televisivo di Rete4, la più ‘popolare’ delle reti Mediaset. Quella della manovra-bis, afferma sollecitato per l’ennesima volta sul tema, sembra diventata “una fissazione” vera e propria. Una prospettiva che tutti sembrano addirittura quasi sperare che si avveri, in una sorta di congiura che non può che far male al Paese.

Il ministro non parla di gufi, come amava fare Matteo Renzi, ma più o meno con lo stesso scopo cita figure rese celebri dalla rivoluzione francese. Il dibattito sulla manovra correttiva, afferma, “mi fa venire in mente le tricoteuses intorno alla ghigliottina”. Come le popolane che impassibili lavoravano a maglia durante le esecuzioni e smettevano di sferruzzare per applaudire una volta tagliate le teste, anche oggi in Italia “appena arriva una notizia cattiva sull’economia tutti godono”.

La dimostrazione sta nella reazione dopo il giudizio di Fitch: “sono rimasti delusi che non c’è stato il downgrade dell’economia”. “Si può odiare questo governo, ma siamo tutti italiani, – ha ribattuto il ministro – non si possono dire cose contro l’economia italiana”.

Eppure la polemica politica non si è arrestata. Forza Italia è convinta che la manovra bis sia ben più di un rischio. Renato Brunetta ipotizza una correzione da ben 30 miliardi con l’arrivo di una nuova patrimoniale. Ma da Londra, nella prima tappa del viaggio a caccia di investitori che lo porterà anche negli Usa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti si è fatto garante dell’azione del governo e della prudenza scelta come linea di condotta e come “virtù cardinale” da perseguire.

“Abbiamo già discusso della possibilità di situazioni avverse, di congiunture particolari, non c’è bisogno di una manovra aggiuntiva perché – spiega – è la manovra stessa a offrire in qualche modo la possibilità di modulare gli interventi”. Il riferimento è ai 2 miliardi di euro congelati nella legge di bilancio, che potrebbero essere utilizzati in corso d’anno per ripianare eventuali buchi dei conti.

La settimana si preannuncia comunque calda: mercoledì è atteso il giudizio della Commissione europea e venerdì l’Istat pubblicherà i dati definitivi sul Pil del 2018 insieme a quelli su deficit e debito. La speranza è che con Bruxelles non si riaccenda lo scontro, perché se così fosse, secondo l’istituto tedesco Ifo, i rendimenti dei titoli di Stato potrebbero restare alti e “la solvibilità del governo italiano, altamente indebitato, potrebbe essere messa in discussione”.

(di Mila Onder/ANSA)

Lascia un commento