Dybala entra e segna, il Bologna c’è ma passa la Juventus

La "maschera" di Paulo Dybala dopo il gol che porta in vantaggio la Juventus a Bologna.
La "maschera" di Paulo Dybala dopo il gol che porta in vantaggio la Juventus a Bologna. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

BOLOGNA. – La Juventus si riscopre fragile, il ko di Madrid ha lasciato il segno. “Rigiocassimo subito la gara di ritorno, andremmo a casa”, aveva detto Allegri nelle ore precedenti alla trasferta di Bologna e la gara del Dall’Ara gli dà ragione. Bianconeri brutti e molli: questione psicologica, ma pure fisica, se è vero che Ronaldo e compagni sono irriconoscibili e arrivano sempre secondi sul pallone.

Il Bologna domina il primo tempo, collezionando occasioni, ma non gol. E’ la fotocopia della gara dell’Olimpico come fotocopia è l’undici titolare scelto da Mihajlovic, che conferma in toto la squadra che ha raccolto applausi, ma non punti, con la Roma. Avversario diverso, stesso finale: Dybala entra e segna scuotendo e salvando la Juventus sull’errore difensivo di Helander e ai rossoblù restano solo rimpianti. Alla Juventus i tre punti, ma pure la consapevolezza che ci sono certezze e morale da ricostruire.

Allegri va a caccia di nuove soluzioni dopo i due schiaffi patiti in Champions League dall’Atletico e cambia volto alla Juventus: fuori Dybala dall’undici titolare, con Ronaldo e Mandzukic in attacco c’è Bernardeschi, che si alterna con Cancelo, sperimentato nel ruolo di mezzala. A riposo pure Pjanic e Chiellini, con Rugani nel reparto arretrato e Bentancur e Matuidi in mediana. Ma la Juventus non c’è.

Il Bologna parte forte e sfiora il gol in avvio con Santander (tacco volante che sfiora la traversa su cross di Dijks) e una conclusione dal limite di Sansone. Ci prova pure Edera, ma il più pericoloso si conferma Santander, che sfiora il palo al minuto 29. E la Juve? E’ tutta in una combinazione Cancelo-Bernardeschi-Matuidi, fermata da Skorupski, e in un’azione personale di Bernardeschi, che dal vertice destro dell’area salta Poli e con un tiro a giro sfiora la traversa: perché seppur in giornata no, i singoli hanno qualità per fare la differenza. A livello di squadra, però, meglio il Bologna: più possesso, più gioco e più occasioni, mentre i bianconeri subiscono, aspettano e faticano a ripartire.

Nella ripresa lo spartito non cambia. Il Bologna ha un’occasione clamorosa da sviluppi da corner, in mischia, Alex Sandro praticamente sulla linea respinge un tiro a botta sicura di Mbaye. La Juve è alle corde e Allegri reagisce, togliendo Alex Sandro e inserendo Dybala, disegnando così un 4-3-3 a trazione anteriore, con Cancelo restituito al ruolo di terzino destro.

E’ la mossa che svolta la gara, perché al minuto 22 Helander respinge in malo modo un cross di Matuidi: per Dybala è un rigore in movimento e l’argentino non perdona. E’ il gol che taglia le gambe al Bologna, che nel finale vede svanire il pari per un intervento di Perin su Sansone. La Juventus si conferma imbattibile in campionato, ma è chiamata a ritrovarsi per tentare l’impresa in Europa nel ritorno con l’Atletico del 12 marzo.

(Di Marcello Giordano/ANSA)

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