Papa Francesco: “La paura origine di schiavitù e di ogni dittatura”

Papa Francesco durante l'Udienza settimanale. con un gruppo di migranti
Papa Francesco durante l'Udienza settimanale con un gruppo di migranti. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – “La paura è l’origine della schiavitù: gli israeliti preferirono diventare schiavi per paura. È anche l’origine di ogni dittatura, perché sulla paura del popolo cresce la violenza dei dittatori”. Il papa pronuncia queste parole alla messa celebrata alla Fraterna Domus di Sacrofano, vicino Roma, in apertura del Meeting “Liberi dalla paura”.

Riunite ci sono famiglie, parrocchie, associazioni, realtà diverse che hanno scelto di ospitare e integrare i migranti. Bergoglio solleva gli occhi dal foglio col testo dell’omelia e pronuncia a braccio queste poche frasi, un ammonimento per il nostro tempo.

Poi riprende a leggere il suo discorso, dove il tema dei migranti prende corpo attraverso l’analisi delle letture: il brano biblico dell’Esodo, con il lungo viaggio nel deserto degli ebrei, che fuggono dal faraone e per raggiungere la Terra promessa devono attraversare il Mar Rosso, un viaggio che assomiglia a quello di tanti disperati di oggi; e l’episodio di Gesù che lascia attoniti e impauriti i discepoli quando cammina sulle acqua e li sprona a non avere paura.

La paura – è il messaggio di papa Francesco – è la cifra del presente. Una paura “legittima”, anche “perché manca la preparazione a questo incontro” con “gli ‘altri’, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri”. E “di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà”.

Ma “non bastano le parole umane di un condottiero o di un profeta a rassicurarci” se non sentiamo “la presenza di Dio”, avverte il Papa. Serve fiducia: la tentazione è quella di chiudersi in sé stessi, “nelle nostre fragili sicurezze umane, nel circolo delle persone amate, nella nostra routine rassicurante”. E invece “il ripiegamento su sé stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro timore”.

Tanti gli stranieri presenti alla celebrazione che apre un’iniziativa organizzato dalla Fondazione Migrantes, dalla Caritas Italiana e dal Centro Astalli, che proseguirà fino al 15 febbraio con circa 500 partecipanti. Al termine della messa è stato donato al Papa un dipinto che raffigura Cristo mentre tende la mano a Pietro, caduto in acqua per paura; ma l’immagine rievoca anche i tanti salvataggi in mare dei nostri giorni. In dono anche il depliant di una mostra sulle migrazioni che sarà organizzata dal 22 febbraio fino a Pasqua all’oratorio del Caravita a Roma e alla quale è stato invitato anche il papa Francesco.

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