“Guaidó sì, Guaidó no”, Sottosegretario Merlo: “Un falso dilemma” 

Il sottosegretario agli Affari Esteri Ricardo Merlo.
Il sottosegretario agli Affari Esteri, Ricardo Merlo.

MADRID – La decisione dell’Italia di non schierarsi né con il presidente Maduro, di cui non riconosce la rielezione, né con Guaidó, proclamato presidente dal Parlamento, continua a sollevare polemiche e a confrontare le diverse forze politiche in Italia.

Per il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, la polemica che interessa il mondo politico italiano, ma che si estesa anche all’estero, si basa su un falso dilemma.

– La posizione espressa dal governo italiano – ha detto all’Ansa il sottosegretario – è chiara: chiediamo elezioni il più presto possibile, questo vuol dire che non riconosciamo le elezioni precedenti e che quindi riteniamo il governo Maduro illegittimo. E’ un falso dilemma dire ‘Guaidó sì, Guaidó no'”.

Il sottosegretario elogia la ponderatezza con cui ha agito la diplomazia italiana in questi giorni.

– In Venezuela – ha detto Merlo – ci sono quasi due milioni di persone di origine italiana e dobbiamo pensare anche a loro.

Quindi sostiene che sbaglia chi nella maggioranza parla di “non ingerenza” negli affari venezuelani, perché “l’Italia, chiedendo elezioni insieme a tutta l’Ue, non sta tenendo una posizione di non ingerenza. Poi la chiamino come vogliono”.

Il sottosegretario, senatore eletto in America Meridionale, è convinto, come lo sono d’altronde anche i leader della Spagna, della Germania, dell’Inghilterra e della Francia, che al contrario dell’Italia hanno assunto un atteggiamento fermo nei confronti del governo venezuelano e hanno dato al presidente Maduro un ultimatum, che “in elezioni libere Maduro non vincerebbe”.

Quindi ha puntualizzato:

– A queste elezioni dovranno partecipare l’Onu e organismi internazionali.

Merlo, alle critiche mosse dall’opposizione rispetto all’atteggiamento assunto dall’Italia, ritenuta non sufficientemente ferma, ha ribattuto:

– In cinque anni di governo il Pd non ha mai fatto sentire ufficialmente la propria voce contro il regime, eppure la situazione economica disastrosa, i prigionieri politici, non sono una notizia di oggi, era una situazione ben nota.

 

Gelmini e Renzi

Il presidente del Gruppo Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, interviene nella polemica, con una nota. Si chiede a chi toccherebbe gestire le elezioni in Venezuela se il governo Conte ha sconfessato sia Maduro sia Guaidó.

“Ma esattamente quelli che dicono ‘né con Maduro, né con Guaidó’ ma vogliono ‘libere elezioni’ in Venezuela, queste libere elezioni a chi le vorrebbero fare gestire? – si domanda -. A un conclamato dittatore non riconosciuto dalla comunità internazionale? Ai caschi blu? Alla piattaforma Rousseau?”.

Dal canto suo Matteo Renzi, ex premier, ritiene “scandalosa” la posizione del governo.

“Il posizionamento del Governo italiano sul Venezuela è scandaloso – scrive su Facebook – . Tradisce la nostra storia. Si allontana dagli altri paesi europei, abbandona i nostri connazionali in Venezuela, va contro gli ideali di libertà e democrazia e in fin dei conti sostiene una dittatura sanguinosa che ha disintegrato quel bellissimo Paese. Capisco che la politica estera non attiri nessuno o quasi – aggiunge – . Ma sinceramente temo che pagheremo per anni le conseguenze della pavida scelta di questi giorni.Un abbraccio ai fratelli venezuelani”.

Redazione Madrid

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