Corsa alle donazioni di organi, 23.000 volontari in due mesi

La lunga fila in piazza del Plebiscito, dove i napoletani hanno risposto in massa all'appello della famiglia di Alessandro Maria Montresor, il bimbo di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica che ha urgente bisogno di un trapianto di midollo.
La lunga fila in piazza del Plebiscito, dove i napoletani hanno risposto in massa all'appello della famiglia di Alessandro Maria Montresor, il bimbo di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica che ha urgente bisogno di un trapianto di midollo. ANSA/ CIRO FUSCO

ROMA. – Dopo ‘l’effetto Nicholas Green’, ‘l’effetto Alex’. La storia del bimbo di un anno e mezzo sottoposto con successo al trapianto di midollo osseo da genitore all’Ospedale Bambino Gesù di Roma per curare una grave malattia genetica, ha scatenato nei mesi scorsi una enorme mobilitazione dal nord al sud dell’Italia per la ricerca di un donatore che fosse compatibile. Tanto che in soli due mesi e mezzo, a partire dallo scorso ottobre, sono stati 23mila i nuovi donatori che si sono iscritto al Registro italiano donatori di midollo nella speranza di aiutare il bimbo.

Un ‘effetto positivo’, con un boom di iscrizioni per la donazione, che ricorda quanto accaduto a seguito della morte del piccolo Nicholas Green – ucciso a Messina nel 1994 – i cui organi furono donati, suscitando una forte emozione nel Paese e determinando una impennata delle dichiarazioni favorevoli alla donazione di organi in Italia ed un aumento delle stesse donazioni.

Prima della vicenda di Alex, ha sottolineato il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa, alla conferenza stampa nell’Ospedale per annunciare l’esito positivo dell’intervento, “i donatori nel Registro italiano erano 22 mila. In soli 2 mesi, per ‘l’effetto Alex’, si sono iscritti altri 23 mila donatori. Ovvero – ha spiegato – in 2 mesi si sono totalizzati nuovi donatori iscritti al registro dei donatori di midollo osseo per una cifra pari ai precedenti 9 mesi”.

Gli iscritti al registro per il 2018 sono in totale 45 mila e 421mila i donatori attivi. Solo in Campania, regione di origine della mamma di Alex, ha sottolineato Costa, “i donatori iscrittisi al registro a seguito della vicenda di Alex sono stati 9.500, mentre lo scorso anno erano meno di 500”.

Una mobilitazione partita dalla rete che ha visto impegnati per settimane centinaia di volontari e operatori per la raccolta dei tamponi dai donatori e con il Cnt ed il registro nazionale impegnati h24. In realtà la ricerca di un donatore compatibile per Alex era già inserita nella più ampia rete dei registri internazionali, che contano un totale di circa 30 milioni di iscritti.

Prima della decisione di trasferire il piccolo a Roma da Londra – dove risiedeva con i genitori italiani – un solo donatore compatibile, non italiano, era stato individuato, ma avrebbe deciso di procrastinare la disponibilità al trapianto. Da qui la decisione di venire in Italia, lo scorso dicembre, per sottoporre Alex alla tecnica innovativa di trapianto di midollo osseo da genitore.

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