Ponte Genova: inizia la demolizione, giù i primi manufatti

Ponte Genova: inizia la demolizione, giù i primi manufatti
Ponte Genova: inizia la demolizione, giù i primi manufatti. ANSA/LUCA ZENNARO

GENOVA. – E’ iniziata la demolizione sotto al ponte Morandi crollato il 14 agosto a Genova. Di primo mattino una pinza meccanica ha rotto il tetto e un muro di un edificio dell’Amiu sotto al moncone ovest. Entro breve si comincerà a smontare il viadotto. “La demolizione ha un valore simbolico enorme ma anche uno reale – spiega il commissario Bucci -, si inizia a demolire veramente come nei piani”.

La macchina prosegue il lavoro ma Bucci corre sulla sponda opposta del Polcevera e con il governatore Toti sposta dalla carreggiata la transenna che chiudeva via Perlasca, riaprendo al transito una delle strade strategiche per il quartiere isolato dal crollo. Sono sparite le macerie di una pila. Il commissario non si ferma: domani, o al più tardi lunedì, annuncia, parte la “lettera fondi” per chiedere ad Aspi le risorse per ricostruire e per le case di sfollati e imprese, “circa 400 milioni più iva”.

Aspi ha 30 giorni per rispondere. Sui tempi e le esigenze delle indagini Bucci ribadisce il dialogo con la procura: “Il Procuratore ha ragione, ci sono richieste specifiche dei periti e sta a noi trovare il modo per rispettarle. In pochi giorni daremo i dettagli della demolizione”.

Anche il cardinale Bagnasco invita a rifare il ponte in fretta e il governatore Toti sottolinea che non è importante rimanere impiccati alle date, ma – dice – “Credo che nella primavera del 2020 il viadotto possa essere inaugurato”. E comunque, sottolinea “quando torneremo con la memoria a questi giorni sarà un ottimo esempio di come la politica e le istituzioni abbiano saputo rispondere ai bisogni della città” e ricorda le cose fatte (riapertura ferrovia, strade, case a sfollati).

Il procuratore ribadisce che è “interesse comune portare giustizia e ridare a tutta la città quello che c’era prima e anche meglio. Per i tempi occorrerà che i periti del gip incontrino le imprese della demolizione” per avere a febbraio “un accordo sulle esigenze”. Si rinforzeranno le pile e i periti potranno salire sui tronconi per ispezioni e carotaggi.

Il capo degli investigatori sarà vicino ai parenti delle vittime alla messa di Natale con il cardinale Bagnasco a Certosa. “Sarò soprattutto vicino ai parenti delle vittime, a loro prometto il massimo impegno per arrivare alla verità e rendere loro giustizia. In questo Paese spesso la sicurezza viene posposta al tema del profitto”.

In Consiglio comunale nel frattempo si tiene una seduta sul ponte dove Bucci annuncia che “la zona arancione che potrà usufruire di ammortizzatori sociali e indennizzi speciali per i danni sarà estesa ai tre municipi Centro Ovest, Medio Ponente e Valpolcevera”.

“Entro domattina – ha detto Bucci – pubblicheremo un decreto con le aree nera, che corrisponde alla demolizione, rossa, arancione e la zona franca urbana, che coincide con cinque comuni: Campomorone, Sant’Olcese, Mignanego, Ceranesi e Serra Riccò”. In serata si chiude senza troppi ostacoli la partita delle acquisizioni delle case degli sfollati da parte della struttura commissariale, passaggio necessario per sbloccare gli indennizzi.

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