Confartigianato: “Più lavoro, non reddito di cittadinanza”

Una persona cammina di fronte ad uno striscione con la scritta Lavoro. Governo
Una persona cammina di fronte ad uno striscione con la scritta Lavoro

MILANO. – Misure per nuove assunzioni e non il reddito di cittadinanza, mantenimento delle promesse sulla flat tax ma soprattutto più investimenti pubblici, specie in infrastrutture. Sono queste le richieste di Confartigianato, che riesce a muovere circa duemila persone per la sua manifestazione ‘Quelli del si’, tenuta a Milano tra bandiere e la presentazione di studi sull’economia italiana.

“Noi non facciamo politica: vogliamo solo lavorare e aiutare a governare chi ha la responsabilità di farlo”, spiega il presidente Giorgio Merletti, illustrando anche dati che dicono come tra il 2009 e il 2017 gli investimenti pubblici in Italia siano crollati del 37%, provocando la perdita di 122mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni. E quest’anno il loro valore sarebbe inferiore di 17 miliardi rispetto alla media Ue.

“Il governo punti sullo sviluppo – dice Merletti – e ascolti 4,4 milioni di piccole imprese con politiche che rimettano in moto il Paese partendo dallo sviluppo”. Secondo Confartigianato l’Italia ha una dotazione infrastrutturale inferiore del 19,5% rispetto alla media Ue e nelle 8 Regioni più manifatturiere (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche) il gap di infrastrutture sale al 20,6% rispetto alle regioni ‘competitor’ della Germania.

Il focus è quasi tutto sullo sviluppo, con il calcolo che il collegamento ferroviario Torino-Lione, la galleria di base del Brennero, la Pedemontana lombarda e veneta, il Terzo valico, il sistema stradario in Sicilia, la linea alta velocità Napoli-Bari e il passante Nord Bologna avrebbe un costo di 36,8 miliardi, ‘solo’ il 2,1% del Pil. Poi servono i fondi, ma sul Fisco si ricorda che “abbiamo salutato la flat tax positivamente, ora speriamo di non restare delusi”, conclude Merletti.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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