Debutto di Conte: “Porto al G20 l’Italia del cambiamento”

Il premier Giuseppe Conte debutta al G20.
Il premier Giuseppe Conte debutta al G20

BUENOS AIRES. – Vuole presentare il governo del cambiamento ai leader mondiali il premier Giuseppe Conte, al suo debutto al G20. Partendo proprio dal titolo scelto dalla presidenza argentina per il summit, quel “popolo al centro” che è diventata la bandiera del governo gialloverde. Per questo il premier, consapevole dei non pochi paletti che arrivano da Roma, sceglie la strada della mediazione su più di un tema che sarà affrontato nel corso del summit.

Le prove generali sono la ‘lectio magistralis’ all’Università di Buenos Aires, dove il presidente del Consiglio viene accolto da un lungo applauso con standing ovation. Del primo paletto – la linea rossa tracciata da Salvini sullo 0,2 – ha parlato poco prima con i giornalisti in albergo. Ripetendo come un mantra che non intende parlare di decimali. Il dialogo con Bruxelles prosegue anche a Buenos Aires, dove è atteso l’incontro con il presidente della Commissione Jean-Claude Junker.

“Potremmo ragionevolmente recuperare un po’ di risorse finanziarie – dice Conte – ma l’importante è conservare le promesse fatte” agli italiani. Il popolo al centro, come sottolinea durante la sua ‘lectio’, spiegando che è “esattamente la priorità che si è dato, sul piano nazionale, il governo”. E aggiunge: “Dal primo giorno di giugno ci siamo posti l’obiettivo morale, prima ancora che politico, di dare risposte concrete al disagio diffuso nel Paese, con l’ambizione di garantire agli italiani equità”.

Ed è a questo, assicura, che puntano le misure del governo, dalla manovra al reddito di cittadinanza. Questo Conte vuole spiegare ai leader del G20, per far capire che l’Italia “non mette a rischio nessuno”, ma che il suo governo punta a cambiare il paese. Il premier si lancia in una lunga lezione di etica e morale legata al lavoro, alla crescita e alla globalizzazione. E arriva anche alla questione del commercio, quei dazi che determineranno l’esito del G20.

“L’Italia e l’Argentina, pur nella diversità delle rispettive economie, sanno bene quanto una contrazione del commercio possa rivelarsi dannosa”, afferma Conte. “Abbiamo bisogno – prosegue – di una riflessione globale sul commercio e di una revisione delle sue regole”. E soprattutto si allinea ai paesi, Usa in testa, che chiedono “un rinnovo dei meccanismi di funzionamento” del Wto per fare in modo che “chi beneficia del libero commercio rispetti anche le regole su cui esso è fondato, tra cui il principio di tutela della proprietà intellettuale, a garanzia dell’innovazione”.

Ma lo fa assicurando che l’alternativa “è cedere il passo alle spinte protezionistiche”. Ogni paese deve fare la sua parte, dice Conte, invocando codici etici, bilanci sociali e citando anche fori come quelli che hanno dato vita al Global Compact, bloccato da un altro paletto romano. C’è soltanto “una diversità di vedute” all’interno del governo, rassicura il premier, “che non deve spaventarci”.

Del resto mediazione e diplomazia, a Buenos Aires come a Roma, saranno il mantra di questi due giorni, cruciali per una manovra che andrà in aula lunedì. Il primo passo l’incontro nella notte italiana tra Moscovici e Tria, che avverte: “I numeri si fanno nelle trattative, non si dicono in giro”.

(dell’inviata Paola Tamborlini/ANSA)

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