Conflitto Mosca e Kiev, Trump minaccia di non vedere Putin al G20

Il Presidente americano Donald J. Trump e il Presidente russo Vladimir Putin aggiustano i propri auricolari durante la conferenza stampa ad Helsinki.
Il Presidente americano Donald J. Trump e il Presidente russo Vladimir Putin aggiustano i propri auricolari durante la conferenza stampa ad Helsinki. EPA/ANATOLY MALTSEV

WASHINGTON. – Donald Trump minaccia di cancellare l’incontro al G20 argentino con Vladimir Putin per “l’aggressione” russa contro tre navi ucraine nello stretto di Kerch, ma il Cremlino assicura che il vertice è ancora in piedi. Mentre lo zar, isolato anche dal resto dell’Occidente, ignora i moniti, schiera un’altra batteria di sistemi anti missilistici S-400 in Crimea e accusa apertamente il presidente ucraino Petro Poroshenko di aver orchestrato tutto per motivi elettorali.

“Forse non avremo alcun incontro, non mi piace quell’aggressione”, ha avvisato il presidente Usa in una intervista al Washington Post, riservandosi però di avere prima un “rapporto completo” dal suo team per la sicurezza nazionale, che nel frattempo lo ha aggiornato anche oggi. Al momento il faccia a faccia resta. Lo conferma anche il Cremlino: “I preparativi proseguono, l’incontro è stato concordato, non abbiamo altre informazioni dalle nostre controparti statunitensi”, ha riferito il portavoce Dmitri Peskov.

“L’incontro è necessario per entrambi”, gli ha fatto eco il consigliere diplomatico Iuri Ushakov, confermando la data del primo dicembre e i temi in agenda: rapporti bilaterali, l’intenzione americana di uscire dal trattato Inf sui missili nucleari a raggio intermedio, le crisi regionali, dalla Siria all’Iran e alla Corea del Nord, l’omicidio Khashoggi e le nuove tensioni tra Mosca e Kiev.

Putin non indietreggia di un millimetro e, commentando per la prima volta in pubblico l’incidente nel Mar Nero, attacca frontalmente Poroshenko: “E’ senz’altro una provocazione. E’ stata organizzata dal presidente in vista delle elezioni in Ucraina del prossimo marzo. E’ al quinto posto nei sondaggi, quindi doveva fare qualcosa e l’ha usata per introdurre la legge marziale dopo un incidente di frontiera”, ha accusato, ricordando che non fu invece introdotta nel 2014, quando nell’Ucraina dell’est scoppiò la guerra.

Per Putin si tratterebbe quindi di una manovra per riguadagnare consenso interno ricompattando il paese contro Mosca, assecondato dall’Occidente. Con una scelta di tempo perfetta, alla vigilia del suo incontro con Trump e del rinnovo delle sanzioni europee, che qualche paese più anti russo chiede già di inasprire. “Le autorità di Kiev oggi vendono sentimenti anti-russi con un discreto successo: del resto non hanno nient’altro da fare. Se chiedessero bambini per colazione, probabilmente glieli darebbero”, ha detto sarcastico lo zar.

Intanto il ministero della Difesa russo ha annunciato che entro fine anno dislocherà in Crimea una quarta batteria di S-400, capaci di abbattere 36 aerei nemici in un raggio di 400 chilometri oltre ad altri obiettivi, come i missili balistici. E i 24 marinai ucraini catturati restano in carcere, anche i tre feriti. Mosca e Kiev continuano a addossarsi reciprocamente la colpa dell’incidente, ma l’Occidente sembra aver già sposato la versione ucraina, anche se si stanno attivando tutti i canali diplomatici, anche quelli del Vaticano, per evitare una pericolosa escalation.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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