Alta tensione Russia-Ucraina, lo scontro fa più comodo a Kiev che a Putin

Una nave russa in lontananza in Crimea. Scontro
Ucraina: Russia ha sparato su nostre navi in Crimea". (Ukrainian Navy Press Service via AP)

MOSCA. – La ‘battaglia navale’ fra i vascelli della marina ucraina e quelli russi, che ha provocato tre feriti tra i militari di Kiev e una nuova crisi fra Ucraina e Russia, “torna utile” più a Petro Poroshenko che a Vladimir Putin. Questa volta, insomma, avrebbe ragione il Cremlino quando dice che l’incidente è “una provocazione” studiata per danneggiare Mosca.

A parlare è Valeri Solovei, politologo dell’università MGIMO di Mosca, noto per avere ottimi contatti all’interno dell’amministrazione presidenziale nonché solitamente molto critico nei confronti del Cremlino. Solovei, raggiunto dall’ANSA, getta ad ogni modo acqua sul fuoco di una possibile escalation fra Ucraina e Russia. “L’episodio – dice – non è abbastanza grave per far scoppiare la guerra. Ma certamente è un’opportunità per Poroshenko per mettere in mostra le sue doti di grande condottiero”.

Il tutto, chiaramente, in vista delle prossime elezioni presidenziali, previste per fine marzo 2019. Solovei non nega che anche a Mosca non torni utile l’incidente, così da “poter sfoggiare il suo potere militare e il suo controllo sul mare di Azov”, ma allo stesso tempo minimizza sul possibile tornaconto che ne avrebbe Vladimir Putin, preoccupato dai rating in calo sul fronte della popolarità interna.

Una teoria ad esempio sposata da molti commentatori filo-opposizione e dallo stesso Alexei Navalny. “L’episodio è fin troppo modesto per poter essere utile a Putin”, spiega Solovei. “Invece è perfetto per Poroshenko”. “Entrambe le parti – aggiunge – non hanno interesse, ad ogni modo, che la situazione sfugga di mano e si aggravi: quindi fermeranno l’escalation”.

Una posizione tutto sommato ottimista, dato che lo scontro tra le forze navali potrebbe essere usato da Kiev per spingere gli alleati occidentali – questa l’accusa russa – ad introdurre nuove sanzioni contro la Russia, esacerbando ancora di più gli animi. “Non credo che questo avverrà”, confida Solovei. “Questo episodio è, per l’appunto, troppo modesto e troppo sospetto per provocare in sé l’introduzione di nuove misure restrittive”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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