Turchia contro Trump su Khashoggi: “Il denaro non è tutto”

Manifestante con la foto di Jamal Khashoggi.
Manifestante con la foto di Jamal Khashoggi. (ANSA/AP Photo/Jacquelyn Martin, File )

ISTANBUL. – “Il denaro non è tutto. Non dovremmo abbandonare i valori di umanità. Questo è un omicidio, e l’occhio del denaro è cieco”. Dopo l’assoluzione di fatto di Donald Trump nei confronti del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, la Turchia passa al contrattacco e accusa il presidente americano di “chiudere un occhio a qualsiasi costo” sulle responsabilità di Riad nell’uccisione di Jamal Khashoggi.

La replica è affidata al ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, che punta il dito contro gli Usa per la protezione accordata a Mbs in nome del petrolio e dell’export di armi. Accuse che riecheggiano anche nelle parole del ministro degli Esteri iraniano, Mohammed Javad Zarif: “Trump vuole insabbiare tutto” perché “i soldi contano di più”.

Sostenuta dall’Alto Commissario Onu per i diritti umani Michelle Bachelet, Ankara continua a insistere per un’indagine internazionale, ritenuta ormai l’unica garanzia contro i tentativi di chiudere il caso. Gli Stati Uniti non hanno per esempio condiviso la presunta intercettazione telefonica della Cia in cui bin Salman chiede al fratello Khaled, ambasciatore a Washington, di “mettere a tacere” il reporter, ha sostenuto Cavusoglu.

Ma dietro le quinte, la diplomazia non smette di lavorare. Non c’è “nessun ostacolo” a un incontro tra Recep Tayyip Erdogan e l’erede al trono saudita al G20 in Argentina della prossima settimana, ha assicurato ancora il ministro, dopo che l’ipotesi era stata scartata dall’ufficio del presidente turco. Un tira e molla che pare destinato a protrarsi: la richiesta del Regno è già arrivata, spiega Ankara, ma la decisione finale spetterà a Erdogan.

In attesa del possibile faccia a faccia, Mbs è partito per il suo primo viaggio all’estero dopo l’omicidio: per gli analisti, un segnale della rinnovata fiducia del re Salman. Dopo gli Emirati Arabi Uniti, dove ha discusso i “legami fraterni e strategici” tra i due Paesi, anche in vista dei colloqui di pace sullo Yemen del mese prossimo in Svezia, sarà in Bahrein ed Egitto, prima appunto di recarsi al summit del G20.

Intanto, i media filo-governativi turchi non smettono di distillare dettagli sull’omicidio. Secondo l’ultima raccapricciante ricostruzione di Sabah, dopo l’uccisione il sangue di Khashoggi è stato prelevato con una siringa e scaricato nel lavabo del bagno del consolato di Istanbul, per fare poi a pezzi il corpo senza lasciare tracce.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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