ROMA. – “Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima che effettivamente possa combattere l’imminente crisi climatica globale”.
A ribadire la maggiore emergenza ambientale della nostra epoca stavolta sono stati 16 Capi di Stato di paesi europei, fra i quali il nostro Sergio Mattarella. Insieme hanno firmato una dichiarazione congiunta in vista della annuale conferenza dell’Onu sul clima, la Cop24, che quest’anno si terrà a Katowice in Polonia dal 3 al 14 dicembre.
I capi di Stato sono quelli di Austria, Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Olanda, Svezia. “Gli effetti del cambiamento climatico – si legge nella dichiarazione congiunta – sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo: il drammatico aumento di ondate di calore, inondazioni, siccità e frane, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. Carenze di risorse idriche e crisi dei raccolti sono solo alcuni dei risultati immediati”.
Con l’Accordo di Parigi del 2015 i paesi di tutto il mondo si sono presi l’impegno di mantenere il riscaldamento globale dall’epoca pre-industriale entro 2 gradi, possibilmente entro 1,5 (1 grado lo abbiamo già raggiunto). A Parigi ogni stato ha adottato degli obiettivi nazionali per contribuire a questo impegno, i cosiddetti NDC. Ma, scrivono oggi i 16 capi di stato europei che “i contributi nazionali (NDC) non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi a lungo termine stabiliti nell’accordo stesso”. Quindi, concludono, “facciamo appello alla comunità internazionale e a tutte le parti dell’Accordo di Parigi: agiamo insieme, in modo deciso e rapido per fermare la crisi climatica globale”.
A Katowice i firmatari dell’Accordo sul clima devono definire i nuovi contributi nazionali NDC per il 2025 e il 2030 e fissare gli obiettivi a lungo termine per la riduzione delle emissioni di gas serra, per arrivare al 2050 a un equilibrio fra emissioni e assorbimento del carbonio. Per l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, i cambiamenti climatici minacciano i diritti e la vita di milioni di persone nel mondo. Se gli Stati e i Governi non prenderanno provvedimenti immediati, scrive oggi in una nota, “le conseguenze saranno inimmaginabili”.
(di Stefano Secondino/ANSA)