Pd, il giorno di Martina. Si completa il quadro delle candidature

Il logo del PD a pezzi
La sinistra italiana pensa come uscire dall'angolo

ROMA. – Maurizio Martina annuncia ufficialmente la propria candidatura al congresso del Pd, definendo così il parterre dei pretendenti, che sono ben sette, anche se non si sono sopite le voci di una possibile candidatura di Teresa Bellanova. Un primo sondaggio diffuso in questi giorni ha subito creato polemiche e rilanciato il tema del tesseramento on line, su cui insistono Matteo Richetti e Francesco Boccia.

Martina ha annunciato la propria discesa in campo nel circolo del Pd di San Lorenzo, quartiere popolare di Roma, invitando tutti i candidati a “inchinarsi” davanti a iscritti e militanti che “in questi anni hanno tenuto vivo” il Pd. Martina ha indicato nel “riformismo radicale” la formula del suo Pd che da una parte rivendica quanto fatto con i governi Renzi e Gentiloni, e dall’altro “tiene viva l’inquietudine per quello che non abbiamo fatto o per quello che abbiamo sbagliato”.

Con lui diversi dirigenti appartenenti a varie correnti, da Andrea De Maria di SinistraDem, ai renziani Graziano Delrio e Debora Serracchiani, a Chiara Grabaudo dei “giovani turchi”. La candidatura nasce proprio, ha spiegato Martina, per evitare un congresso polarizzato tra antirenziani, con Zingaretti, e renziani, con Minniti.

Un sondaggio pubblicato da Agorà ha suscitato polemica. Secondo EmG Acqua Nicola Zingaretti è in testa alle preferenze degli intenzionati a partecipare alle primarie con il 38%, seguito da Minniti con il 28%, da Martina con il 15%, nonché da Richetti con l’8%, Damiano con il 5%, Boccia con il 4% e Dario Corallo col 2%.

Immediata la reazione di Boccia che parla di sondaggi “fasulli e non certificati”, dato che non è ancora chiaro chi parteciperà alle primarie. “E’ scorretto che dal Nazzareno vogliano far passare il messaggio di una corsa a tre”, cioè Martina, Minniti, Zingaretti. Di qui la sua insistenza, condivisa da Richetti, di reintrodurre il tesseramento on line, sospeso nel 2016, per consentire a un numero maggiore di persone di partecipare alla prima fase del congresso, quella per i soli iscritti, che seleziona i tre candidati che partecipano poi alle primarie; o, in alternativa, permettere il tesseramento fino al giorno stesso del voto in ogni circolo, come nel 2009. La Commissione congressuale affronterà il tema.

La fluidità della situazione è dimostrata dall’appello di Martina a Richetti a dar vita a un ticket, mettendo insieme le forze, come insiste anche Graziano Delrio: entrambi sono quarantenni e puntano su giovani dirigenti e amministratori locali. Una fluidità che coinvolge in pieno i renziani, per le tensioni che si respirano in Transatlantico dove si parla di una possibile candidatura di Teresa Bellanova: “al momento non è all’ordine del giorno, non mi autocandido – ha detto interpellata dall’Ansa – lavoro per un partito riformista, e plurale, di donne e uomini. Certo è un limite una panoplia di candidature di soli uomini”. Ettore Rosato però è ottimista nell’unità dell’area a sostegno di Minniti: “Credo che saremo tutti compatti su Minniti, anche per valorizzare al meglio l’esperienza di questi ultimi anni”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

Lascia un commento