Confcommercio, illegalità pesa sulle imprese per 29 miliardi

Sangalli durante il suo intervento. Confcommercio. Illegalità
Sangalli durante il suo intervento: "A volte la criminalità assume forme quasi rispettabili"

ROMA. – “La criminalità ha imparato a comportarsi come un camaleonte dentro la società. A volte assume forme quasi rispettabili. Ci si convince che gli uomini laureati e in giacca e cravatta non possono essere criminali”. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli avverte dei rischi della criminalità dei “colletti bianchi” soprattutto “quella organizzata” contro la quale, dice bisogna “aiutare gli imprenditori, prima di tutto, a riconoscere i pericoli dell’illegalità”.

Imprenditori che, se da un lato vedono aumentare il loro senso di sicurezza (61,3 punti nel 2017 a fronte di 60,6 punti nel 2016), dall’altro, quasi uno su 10 (il 9%), in numeri assoluti 1 milione 356 mila , ha ricevuto minacce e/o intimidazioni a scopo di estorsione. La criminalità nelle sue svariate forme, pesa sulle imprese per 29,1 miliardi di costi, di cui 22,2 miliardi in perdita di fatturato. Non solo, mette a rischio 186 mila posti regolari.

Dalla ricerca presentata da Confcommercio emerge uno scenario dai colori contrastanti. Se da un lato migliora la percezione di sicurezza, dall’altro il dato sulle minacce e le estorsioni resta costante da qualche anno. Non solo, fra le vittime, il 28% è stato poi costretto a pagare. Costante resta pure la differenza fra Sud e Nord. Al Sud le vittime di estorsione sono al 17% al Nord la percentuale scende al 3%.

In questo quadro spicca, da parte degli imprenditori, la consapevolezza che la sicurezza per le proprie aziende viene dallo Stato. Il 90%, infatti, non ha un’arma di difesa personale. Alla difesa privatistica gli imprenditori ritengono più efficaci: la certezza della pena (75%) e una maggiore protezione da parte delle forze dell’ordine (58%). Tuttavia 4 imprenditori su 5 hanno adottato forme di protezione alla propria impresa. Il fenomeno è più accentuato tra i tabaccai, i benzinai e i settore dei trasporti.

Le principali misure riguardano l’utilizzo di telecamere e impianti di allarme (53%), la stipula di assicurazione (40%), la vigilanza privata (27%). Quanto ai costi dell’illegalità, questi sono dovuti in particolare dall’abusivismo commerciale (8,4 miliardi), illegalità nella ristorazione (6,5 miliardi). La contraffazione pesa per 3,5 miliardi, il taccheggio 3,7 miliardi. La cyber criminalità vale 1 mld e i costi per assicurazioni, ferimenti e spese difensive 5,9 miliardi.

(di Maria Gabriella Giannice/ANSA)

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