Brasile: medici cubani disertori fanno causa per rimanere

Medici cubani in Brasile.
Medici cubani in Brasile.

SAN PAOLO. – Almeno 150 medici cubani inviati in Brasile nell’ambito del programma Más Médicos, sospeso due giorni fa dal governo dell’Avana, hanno disertato e stanno chiedendo che la giustizia locale permetta loro di restare nel paese in modo indipendente. Lo ha reso noto il quotidiano Estado de Sao Paulo, citando dichiarazioni di André de Santana Correa, che rappresenta i medici cubani, che hanno fatto causa al ministero brasiliano della Sanità, l’Organizzazione panamericana della Sanità (Opas) e il governo dell’Avana.

Secondo il legale, le cause si basano sul principio dell’uguale trattamento retributivo. “Perché i cubani ricevono uno stipendio minore a quello versato ai medici di altri paesi che fanno esattamente lo stesso lavoro, nelle stesse condizioni?”, ha chiesto. I professionisti cubani del programma Más Médicos ricevono solo il 30% dello stipendio pagato dalle autorità sanitarie. Il restante 70% è versato al governo dell’Avana.

Il presidente eletto brasiliano, Jair Bolsonaro, ha detto che ha chiesto a Cuba di cambiare questa situazione, e di permettere ai medici di portare con loro le loro famiglie, per andare avanti con il programma. L’Avana ha definito “inaccettabili” queste condizioni. Santana Correa ha detto che dopo la decisione delle autorità cubana di ritirare i medici dal Brasile, che sono oltre 8 mila, “ho ricevuto molte telefonate di professionisti cubani che vogliono unirsi alle nostre cause”. (

Frattanto il ministero brasiliano della Sanità ha annunciato che entro fine mese inizierà il processo di selezione per assumere medici locali che sostituiscano quelli cubani giunti nel paese nel quadro del programma Más Médicos, sospeso due giorni fa dalle autorità dell’Avana. Il dicastero ha concluso  la preparazione del bando che sarà pubblicato per selezionare i medici che dovranno coprire gli 8.332 posti che occupavano i cubani nelle strutture sanitarie pubbliche, e che dovrebbero essere operativi entro la fine dell’anno.

Il Consiglio nazionale delle strutture sanitarie municipali (Conasems) e il Fronte nazionale dei sindaci (Fnp) hanno avvertito il governo che il ritiro dei medici cubani comporterebbe una diminuzione dell’assistenza medica di base per oltre 29 milioni di brasiliani, uno “scenario disastroso” per almeno 3.243 comuni, su un totale di 5.570.

Il presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, ha detto che ha fissato tre condizioni perché andasse avanti il programma: “applicazione di un esame di idoneità, stipendio integrale per i professionisti cubani, che oggi è in maggior parte destinato allo stato cubano, e la libertà di poter portare con loro le famiglie”.

Nell’annunciare il ritiro dei suoi medici, il governo cubano ha definito “offensive e minacciose” le “inaccettabili” condizioni di Bolsonaro.

Lascia un commento