Salvini e Di Maio bloccano Tria, ma su Tav non si parlano

Giornalisti sulla piazza fuori da palazzo Chigi in attesa delle decisioni del governo
Giornalisti sulla piazza fuori da palazzo Chigi in attesa delle decisioni del governo. (ANSA)

ROMA. – Doveva essere un incontro a tre. E invece Giuseppe Conte vede prima Matteo Salvini, poi Luigi Di Maio. Sarebbe stato il leader M5s a far saltare il vertice, secondo alcune ricostruzioni. Ma dopo un lungo cortocircuito, sia Lega che M5s ridimensionano l’accaduto a un problema di agende. Tutto a posto – viene spiegato – ci si vedrà domani sera.

Ma le opposizioni hanno buon gioco a dipingere Salvini e Di Maio come “separati in casa” che non riescono più a parlarsi. Resta il fatto che la tensione tra Di Maio e Salvini sulla Tav e la Pedemontana c’è e non viene smentita. Motivi di frizione sono anche la giustizia e il conflitto d’interessi, una legge che per M5s è priorità, per la Lega no.

Ma l’incontro a tre messo in agenda prima della partenza di Conte per il vertice sulla Libia di Palermo, doveva servire a mettere a punto la risposta all’Ue sulla manovra, da spedire entro domani. Un appuntamento “informale”, spiegano da Palazzo Chigi, che non vede tra gli invitati Giovanni Tria. Che viene descritto, da chi ha avuto modo di sentirlo, alquanto irritato.

E qui inizia il cortocircuito. Perché mentre al ministero dell’Economia continuano ad accreditare la possibilità di rivedere al ribasso le stime del Pil per il 2018, Salvini alza il muro: se la manovra, come finora sostenuto dal governo, è espansiva, abbassare le stime ora vorrebbe dire smentire se stessi. Il M5s, che nel fine settimana era parso possibilista, concorda con l’alleato. Qualcosa semmai, spiegano dalla Lega, si potrà fare dopo l’avvio della procedura d’infrazione.

L’ipotesi che circola in ambienti della Lega – e che fonti M5s definiscono “possibile” – è che per “tranquillizzare” Bruxelles e tenere aperto un dialogo con la Commissione si inserisca in manovra una “clausola” per una “correzione automatica” dei conti se le stime del governo fossero smentite. Lo stesso Conte aveva ipotizzato un meccanismo di tagli alla spesa.

La novità è che potrebbero essere automatici. E unirsi a un ‘contenimento’ delle misure più costose della manovra: quota 100 sulle pensioni, di cui l’Ufficio parlamentare di bilancio denuncia costi raddoppiati, e reddito di cittadinanza, di cui il M5s Stefano Buffagni ammette le “difficoltà potenziali”.

Che questo meccanismo venga tratteggiato già domani, non è affatto detto. Di sicuro una risposta all’Ue va data: dovrebbe perciò tenersi nel tardo pomeriggio, al ritorno di Conte da Palermo, un vertice a Palazzo Chigi, seguito da una riunione del Consiglio dei ministri. La lettera deve essere inviata entro la mezzanotte e per ora l’unica novità che trapela è che si citerà l’intervento nelle aree colpite dal maltempo tra le ragioni che spingono a spendere e fare investimenti.

Nei prossimi giorni potrebbe invece tenersi un incontro tra Conte e Jean Claude Juncker per proseguire il lavoro diplomatico. Intanto è il gelo tra alleati di governo a tenere banco, nei corridoi parlamentari. Perché che qualcosa non vada emerge in mattinata, quando Di Maio, che a Chigi aveva incontrato Chiara Appendino, viene avvistato alla Camera. Non partecipa al vertice, che poco prima era stato dato per iniziato? Passa mezz’ora quando il portavoce di Conte, Rocco Casalino, precisa: “Non c’è nessun vertice, solo un fraintendimento”.

Salvini ha fatto tardi, perché trattenuto da incontri e telefonate, e Di Maio – confermano dalla Lega – aveva altri impegni. Perciò Conte incontra informalmente prima l’uno, poi l’altro vicepremier. Nel governo circola però anche una versione diversa – smentita dalle fonti ufficiali – e cioè che il leader M5s abbia fatto saltare l’incontro perché in rotta con la Lega sul tema infrastrutture.

Salvini, pressato dai territori, l’ha detto chiaro e tondo: si devono fare, magari con una revisione dei costi per la Tav. Anche Di Maio, dopo la manifestazione di Torino, apre a un dialogo con i “Sì Tav”: li incontrerà con Conte, fa sapere. Ma la fotografia della giornata è quella di due alleati di governo che fanno sempre più fatica a parlarsi.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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