Scintille Nato e Russia tra maxi-esercitazioni e missili

Soldati appostati nella neve: Nato e Russia, war games in Norvegia
Nato e Russia: war games in Norvegia

OPPDAL (NORVEGIA). – La Nato mostra i muscoli in Norvegia, teatro della più imponente esercitazione dalla fine della Guerra Fredda. Ma deve fare i conti con la Russia, che proprio davanti alle coste del Paese testerà i propri missili, in quella che rischia di trasformarsi in una nuova provocazione.

A Oppdal, nel centro della Norvegia paradiso dello sci alpino, sotto la pioggia incessante e il vento gelido che non concede tregua, quasi 50.000 soldati dell’Alleanza in rappresentanza di 31 Paesi tra membri Nato e partner hanno iniziato la fase conclusiva della ‘Trident Juncture 18′, a cui prendono parte 250 aerei, 65 navi e oltre 10.000 mezzi, la gran parte corazzati.

“E’ un’esercitazione di carattere difensivo, per testare le nostre capacità in un ambiente ostile, caratterizzato da condizioni climatiche molto difficili”, ha spiegato il generale David Furness, che comanda la 2/a Divisione dei Marine, quella che si appresta ad avanzare su Oppdal, dove troverà schierate a difesa della città le forze italiane.

L’Italia partecipa “fornendo alla Nato la sua punta di lancia su base 132/a Brigata corazzata ‘Ariete’ che, con assetti di 13 altre nazioni, costituisce la Vjtf (L) Brigade 2018”, ha detto all’ANSA il comandante, il generale di Brigata Angelo Michele Ristuccia. Si tratta, spiega l’alto responsabile militare, “di una brigata ad elevatissima prontezza operativa”, in grado di schierarsi “con brevissimo preavviso in qualsiasi località dei Paesi membri e contribuire a garantirne l’integrità territoriale quale missione primaria di difesa degli spazi euro-atlantici contro qualsiasi aggressione e minaccia esterna”.

Accanto alla ‘Ariete’ sono dispiegati tra gli altri il 187/o Reggimento paracadutisti. Nel complesso, i militari italiani in campo sono circa 1.200. Nella ‘battaglia di Oppdal’, che si svolgerà domani, i Marine americani avanzeranno verso sud dove incontreranno la resistenza dell’Italian Multinational Brigade, nel settore presidiato dalla componente spagnola. Ma gli occhi sono puntati sulla provocazione russa, con un’annunciata esercitazione missilistica in mare che durerà tre giorni.

“Non ci preoccupiamo, abbiamo una notevole forza navale nell’area”, ha minimizzato il comandante delle forze Usa in Europa e responsabile di Trident, l’ammiraglio Usa James Foggo in teleconferenza da Napoli. I russi “opereranno nelle acque internazionali”, ha spiegato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: l’Alleanza “in ogni caso monitorerà le esercitazioni da vicino, ci aspettiamo che i russi si comportino in maniera professionale”, ha concluso Stoltenberg.

Le esercitazioni russe, ha assicurato d’altra parte Mosca, non si svolgeranno nell’area di operazioni dell’Alleanza. La Russia inoltre, che ha osservatori sul campo di ‘Trident Juncture’, proprio oggi ha fatto decollare due bombardieri strategici Tupolev-160 per una “missione di routine sulle acque internazionali di Barents e dei mari norvegesi”, ha fatto sapere il ministero della Difesa. I ‘war games’ più significativi del nuovo millennio hanno avuto inizio. Tutti, a cominciare da tanti norvegesi incuriositi ma anche intimoriti dall’ampiezza delle manovre in corso, auspicano che rimangano tali.

(dell’inviato Claudio Accogli/ANSA)

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