Mattarella: “La libertà di opinione è imprescindibile”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene all'Assemblea dell'ANCI. Manovra
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene all'Assemblea dell' ANCI, Rimini 23 ottobre 2018. ANSA/PAOLO GIANDOTTI UFFICIO STAMPA QUIRINALE

ROMA. – “L’irrobustimento delle voci espressive di identità e realtà rappresenta un servizio reso alla intera comunità della Repubblica: il pluralismo e la libertà delle opinioni sono condizioni imprescindibili per un Paese civile, come afferma la nostra Costituzione”.

In un messaggio al Sir, l’agenzia dei vescovi, per i trent’anni dalla fondazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a ribadire la centralità della libera informazione come presidio della democrazia. Un monito che arriva all’indomani del nuovo affondo del M5S contro la stampa e in particolare Repubblica, finita nel mirino dei Cinque Stelle per le notizie sulla manifestazione di sabato 27 ottobre contro la sindaca di Roma Virginia Raggi.

“Se per la quarta volta #Mattarella ha dovuto difendere @Artventuno #Costituzione significa che il limite è stato superato”, avverte su Twitter il presidente della Federazione nazionale della stampa, Giuseppe Giulietti. E in una nota congiunta con l’Ordine dei giornalisti il sindacato ringrazia il Capo dello Stato per aver richiamato “l’attenzione collettiva sul valore della libertà di informazione, architrave di ogni ordinamento democratico. Parole, le sue, ancora più significative – dicono Ordine e Federazione – perché racchiuse nel messaggio inviato alla Sir, agenzia di informazione religiosa, a qualche ora dall’annuncio della chiusura dei fondi di garanzia a sostegno del pluralismo editoriale e dai reiterati attacchi contro giornalisti e giornali del gruppo Gedi”.

Gli organismi di categoria sono pronti alla mobilitazione: “Nelle prossime ore, proporremo a tutte le parti sociali e a tutte le associazioni interessate alla tutela del diritto ad informare e ad essere informati di promuovere tutte le iniziative necessarie a contrastare un disegno intollerante e intollerabile”. Un segnale raccolto subito dall’associazione Articolo 21.

Sul nodo dell’abolizione del finanziamento pubblico al settore torna il sottosegretario Vito Crimi: “I fondi dell’editoria sono importanti per chi li prende. Ci sono tantissimi giornali che non li prendono e dobbiamo ragionare anche in questo senso”, sottolinea l’esponente M5S, replicando alla presa di posizione del responsabile comunicazione della Lega Alessandro Morelli, che in una intervista a Qn evidenzia l’esigenza di “tutelare le piccole-grandi testate”.

“Ci sono giornali che non prendono contributi – spiega Crimi – e si trovano concorrenti che li prendono. Se penso che Libero prende 5 milioni di euro e fa concorrenza ad altri giornali che non prendono un euro forse di questa cosa qualcuno si dovrebbe fare una domanda. Se è una cosa sensata o è una stortura”.

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