Maltempo: allarme rosso, chiusa ferrovia e A22 a Brennero

Maltempo: Lo storico pontile industriale della Vigneria a Rio Marina (Livorno), all'Isola d'Elba, crollato per il mare mosso causato dal forte maltempo.
Lo storico pontile industriale della Vigneria a Rio Marina (Livorno), all'Isola d'Elba, crollato per il mare mosso causato dal forte maltempo. ANSA/ PER GENTILE CONCESSIONE DI MAURIZIO GRAZIA

ROMA. – Fiumi che si stanno ingrossando pericolosamente, primi tra tutti il Tagliamento e l’Adige, torrenti esondati e strade chiuse in Friuli e in Trentino, smottamenti, allagamenti e strade chiuse nel Veneto e in Calabria, acqua alta a Venezia, una tromba d’aria a Genova, alberi e tegole caduti a Roma, il crollo di uno storico pontile industriale all’Isola d’Elba, mareggiate su gran parte delle coste e ancora neve in Valtellina. E in provincia di Rieti, forse per l’asfalto reso viscido dalla pioggia, c’è stato uno scontro frontale tra due auto e quattro persone sono morte.

E’ allarme rosso per il maltempo e in serata l’accesso al Brennero è stato inderdetto: una frana si è abbattuta sull’Autostrada A22 e ha coinvolto anche la linea ferroviaria, obbligando alla chiusura di entrambe le arterie tra Vipiteno e il Brennero. Chiusa anche la statale, tra Ponticolo e Colle Isarco. Il maltempo ha colpito l’intera penisola fin dalla mattina, ma il peggio – almeno secondo le previsioni – deve ancora venire e così molti sindaci hanno deciso per domani di chiudere le scuole: a Roma, in gran parte del Veneto, Venezia compresa, in Toscana lungo le coste del livornese e del grossetano, in tutta la Liguria, nel Friuli Venezia Giulia nella provincia di Pordenone e nei comuni montani, in Piemonte ad Alessandria.

La perturbazione di domani porterà nubifragi anche violenti da nord a sud ed in alcuni casi raffiche di vento che possono raggiungere i 100 chilometri. La Protezione Civile ha fatto scattare l’allerta rossa, la più grave, in sei regioni: sui settori prealpini della Lombardia, su buona parte del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Liguria, su tutto il territorio del Trentino Alto Adige e su parte dell’Abruzzo. L’allerta sarà arancione su molte zone dell’Italia: al nord per buona parte della Lombardia, sulle restanti aree Liguria e Veneto, sull’Appennino dell’Emilia-Romagna e su tutta la Toscana; al centro-sud su Lazio, Umbria, e su parte di Abruzzo, Molise e Campania, sul tarantino in Puglia e sulla Sicilia.

“Stiamo seguendo h24 tutte le situazioni a rischio, da Crotone alla Liguria” ha fatto sapere il ministro dell’Interno Matteo Salvini spiegando che l’attenzione è alta oltre che sul Veneto anche su Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio.

Un allarme maltempo che ha spinto il Governatore del Veneto Luca Zaia a chiedere la mobilitazione del Servizio Nazionale delle Protezione Civile, anche se nella Regione sono già pronti a scendere in campo 16 mila volontari, poiché evoca “scenari riferibili agli eventi di piena del 1966”, quando in contemporanea ci fu l’ alluvione del Triveneto e di Firenze. In effetti molte delle condizioni si stanno ripetendo.

All’epoca sul Nordest caddero intense piogge, ci fu un improvviso aumento delle temperature, che sciolse la neve caduta in montagna, ed un forte vento di scirocco che impedì l’entrata in mare delle acque piovane e tutti i fiumi dei bacini dell’Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza e Tagliamento esondarono. I morti furono oltre 80 in 9 province, ai quali si aggiunsero quelli dell’alluvione di Firenze e delle zone dell’Arno.

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