Conte alla prova della stampa estera, tra accoglienza e brusii

Il Premier Giuseppe Conte risponde alle domande dei giornalisti esteri accreditati a Roma..
Il Premier Giuseppe Conte risponde alle domande dei giornalisti esteri accreditati a Roma.. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia)

ROMA. – Un premier disponibile e attento, ma lo scetticismo sul governo giallo-verde resta. Non era facile, per Giuseppe Conte, l’esordio davanti al “plotone” della stampa estera, pronto a chiedere spiegazioni su tutti i temi caldi affrontati finora dal governo, dalla manovra economica all’immigrazione.

“Per me venire qui è doveroso, mi spiace non essere venuto prima”, è l’esordio di Conte in una sala gremitissima di giornalisti di tutto il mondo. E a loro Conte cerca di ribadire un concetto: il governo giallo-verde non vuole “l’anarchia” ma solo un radicale “rinnovamento del sistema”.

L’opera di convincimento del premier riesce solo a metà. Un chiaro brusio, ad esempio, si leva dalla platea quando, parlando del dossier migranti, “sfida” la stampa estera a trovare un altro paese europeo che abbia ricevuto tanti migranti quanto l’Italia.

“Conte è costretto a rappresentare i punti di vista di altri, ed ha fatto questo con competenza, anche se ha mancato di rispondere alla domanda sulle costanti accuse di crimini ai migranti da parte di Matteo Salvini: ha detto che Salvini non è razzista, che non è realmente una risposta”, spiega Tom Kingtom, corrispondente a Roma del Times di Londra.

L’impressione è che a far calare il “voto” dei media stranieri su Conte sia proprio il rapporto che lega il premier ai suoi due vice, Di Maio e Salvini. “Conte è un magnifico portavoce di un governo difficile, spiega le riforme con voce calma e convenzionale e ciò aiuta a raffreddare i timori che Di Maio e Salvini suscitano nei loro messaggi più radicali” sottolinea Lorenzo Mila Mentos della Tve, la tv pubblica spagnola. E Mencos aggiunge ironico: siamo migliorati rispetto a Renzi, siccome Conte parla di meno, ci sono possibilità di fare molte più domande…”

Simile anche il parere del corrispondente dell’Afp Ljubomir Milasin. “Conte sta gestendo con coraggio una situazione difficile con due vice ingombranti che rendono il suo lavoro di mediazione con l’Ue molto più complicato”, spiega il giornalista laddove la presidente della Stampa Estera a Roma Esma Cakir, visto il suo ruolo, non può spingersi in giudizi netti ma non nega il buon approccio avuto dal premier: “è stato attento, ha risposto a tutte le domande e ha anche detto che tornerà più spesso da noi”.

(di Michele Esposito/ANSA)

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