Marchionne saluta Detroit, borse studio con suo nome

Sergio Marchionne in foto d'archivio. Alle spalle il logo della Fiat.
Sergio Marchionne in foto d'archivio.

NEW YORK. – Sergio Marchionne si congeda dalla ‘sua’ Detroit. Alla commemorazione svoltasi a Auburn Hills, sede di Fca Us, hanno partecipato migliaia di dipendenti e i vertici della casa automobilistica. Il presidente John Elkann, chiudendo la cerimonia, ha annunciato che il programma di borse di studio rivolto ai figli dei dipendenti del gruppo sarà intitolato a Marchionne.

Creato nel 1996, il programma dei premi e delle borse di studio, che ora sarà denominato “Sergio Marchionne Student Achievement Awards”, è rivolto ai figli dei dipendenti di tutto il mondo e ogni anno assegna circa 2.000 riconoscimenti in denaro per coloro che hanno conseguito i migliori risultati al termine dei cicli di studio di livello medio superiore e universitario.

In Italia, nel 2017, in una cerimonia svoltasi il 6 Novembre a Torino alla presenza dello stesso Marchionne e del Presidente John Elkann, sono stati assegnati riconoscimenti a 262 giovani, ma i premi sono stati anche distribuiti in altri Paesi dove il Gruppo ha una presenza significativa come Brasile, Cina, Stati Uniti e Messico.

La commemorazione privata che si è svolta a Auburn Hills è stata aperta dall’amministratore delegato Mike Manley, che ha ricordato le doti umane e professionali di Marchionne: ”Sono stato fortunato a diventare parte del mondo” di Sergio Marchionne ”nove anni fa”: raccoglie ”la sua eredità non è un compito facile, ma se c’è una cosa che non cercherò di fare è essere Sergio. E’ stato e sarà sempre un leader unico” afferma Manley, assicurando che farà del suo meglio” per onorare la memoria di Sergio. Il più grande tributo che possiamo regalargli è continuare a fare quello che facciamo e – come ci ha insegnato – cercare costantemente di farlo meglio”.

”Ci ha insegnato a pensare in modo diverso. Ad avere il coraggio di agire e cambiare. A non aver paura” mette in evidenza il presidente Elkann, chiudendo la cerimonia. ”Ci ha insegnato che la domanda più importante che dobbiamo porci ogni giorno e se siamo stati in grado di cambiare qualcosa per il meglio”.

Presenti alla commemorazione migliaia di dipendenti riuniti al Chrysler Technology Center, dove nel 2009 Marchionne parlò per la prima volta ai lavoratori americani, mentre molte altre migliaia di dipendenti hanno seguito l’evento in diretta streaming in tutto il mondo. Allestite anche 6 grandi sale con maxi schermi all’interno del complesso di Auburn Hills mentre tra i partecipanti erano presenti Plant Managers da 25 stabilimenti in rappresentanza dei lavoratori del Nord America.

A Detroit Marchionne è ricordato come l’uomo che ha salvato Chrysler ed è riuscito – a differenza del matrimonio fallito con Daimler – a rilanciarla fra i big dell’auto mondiale. Che ci fosse un feeling fra Marchionne e gli Stati Uniti è sempre stato chiaro. Un feeling che ha retto anche i cambi alla Casa Bianca: dal presidente democratico Barack Obama che gli ha consegnato la Chrysler salvando un’icona a stelle e strisce, al repubblicano Donald Trump che lo ha definito il suo preferito.

Ma anche con i sindacati Marchionne era riuscito a trovare una modalità di comunicazione e dialogo, ed è grazie al loro appoggio che soprattutto nelle fasi iniziali, quelle più difficili, è riuscito ad andare avanti nonostante le difficoltà.

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