In Italia per seimila euro, colpito traffico di migranti

Un vecchio peschereccio usato per il traffico migranti,
Colpito traffico migranti

GENOVA. – Dal Bangladesh all’Italia, passando attraverso Emirati Arabi, Giordania, Turchia, Libia e, infine, il Mediterraneo. E’ il viaggio della speranza per il quale una organizzazione criminale si faceva pagare fino a 6 mila euro. Sono cinque i bengalesi arrestati dai carabinieri di Alassio, che hanno così messo fine ad un vero e proprio traffico di clandestini.

Bengalesi che, con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, raggiungevano la nota località turistica ligure per lavorare nelle attività dello stesso sodalizio. “Capito perché occorre regolamentare, controllare e limitare la concessione di ‘protezioni umanitarie’ come previsto dal Decreto Sicurezza?”, commenta il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

“Alla faccia dei soliti buonisti abituati a chiacchierare dal loro salotto, io vado avanti!”. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione continuata, calunnia e possesso ingiustificato di armi le accuse nei confronti della banda, a capo della quale secondo i militari dell’Arma c’era un bengalese di 34 anni, Reza Karim. Giovani, tra i 23 e i 25 anni, i quattro presunti complici arrestati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alassio, coordinati dalla Procura di Savona, che all’alba hanno anche effettuato alcune perquisizioni in abitazioni e in esercizi commerciali.

A far scattare l’indagine, lo scorso maggio, è stata la denuncia di un bengalese, stufo di subire le minacce e i soprusi di chi all’inizio credeva lo avesse salvato da una vita di stenti. Una volta giunti nella cittadina rivierasca, gli stranieri erano infatti costretti a lavorare nelle numerose attività commerciali riconducibili all’organizzazione criminale e ad affittare, a costi altissimi, un posto letto nelle abitazioni affittate dalla banda.

Per una brandina, in un alloggio occupato da più di 12 persone, arrivavano a pagare fino a 300-350 euro. Ribellarsi era impossibile. Chi provava a farlo, subiva vere e proprie spedizioni punitive, aggressioni e minacce. Per la propria incolumità e per quella della propria famiglia, che veniva subito chiamata in Bangladesh. Ai famigliari il capo della banda arrivava persino a far credere che i parenti, una volta in Italia, avevano deciso di abbandonare la religione musulmana per convertirsi all’induismo.

Nel blitz sono stati fermati alcuni bengalesi. Uno sarà espulso con effetto immediato.

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