Mosca insiste: “L’aereo abbattuto è colpa di Israele”

L'aereo russo abbattuto in Siria.
L'aereo russo abbattuto in Siria.

TEL AVIV. – Ad una settimana dall’ abbattimento di un Ilyushin-20 russo con 15 militari a bordo di fronte alla citta’ siriana di Latakia, durante un’incursione israeliana, restano molto tese le relazioni fra Russia e Israele. Il ministero russo della difesa è tornato ad addossare ”completamente” su Israele la responsabilità dell’incidente, denunciando anche ”la mancanza di professionalità”dei suoi piloti che ha rasentato ”la negligenza criminale”.

La Russia afferma di essersi adoperata in questi anni non poco per rimuovere in Siria minacce incombenti su Israele: ma l’episodio di Latakia – ha insistito il ministero della difesa di Mosca – ”sembra indicare che la leadership militare israeliana non apprezzi il livello delle relazioni con la Russia, oppure non abbia il controllo su alcuni suoi comandanti”.

Un attacco molto pesante per il premier Benyamin Netanyahu che negli ultimi tre anni ha incontrato dieci volte il presidente Vladimir Putin per mettere a punto un meccanismo di abbassamento del conflitto al fine di impedire frizioni con la Russia durante le operazioni aeree israeliane in Siria. Israele ha dunque ribadito con forza la propria versione dei fatti, ossia che la responsabilità dell’abbattimento dell’Ilyushin 20 ricade sull’antiaerea siriana.

Ha peraltro assicurato che la cooperazione di sicurezza con le forze russe in Siria ”resta un interesse comune” e ha ribadito che comunque le attività dell’ aviazione israeliana in Siria proseguiranno per impedire che le forze armate iraniane vi mettano radici e che trasferiscano ”ai terroristi Hezbollah” armi letali da utilizzare contro Israele.

Su diversi punti la ricostruzione minuziosa e dettagliata fornita dalle forze armate russe non si concilia affatto con quella israeliana, illustrata nei giorni scorsi a Mosca dal capo dell’aviazione militare gen. Amikam Norkin. I primi affermano di aver ricevuto da Israele un preavvertimento errato circa l’attacco imminente (”parlava della Siria settentrionale, non della costa occidentale”) e anche tardivo: cosa che Israele nega.

Le versione russa ripete che quattro F-16 israeliani ”si sono fatti scudo” dell’Ilyushin 20 mentre partivano missili siriani da terra, mentre Israele sostiene che in quel momento i velivoli erano già rientrati nello spazio aereo israeliano. Le spiegazioni del gen. Norkin, è così apparso in Israele, non hanno lasciato traccia a Mosca.

Ma a prescindere dalla ricostruzione degli eventi ad Israele preme maggiormente concentrarsi sulla minaccia che scaturisce dalle attività militari iraniane in Siria. Netanyahu ha preferito non inasprire le polemiche e verificare discretamente quali miglioramenti alla ‘Linea calda’ vadano apportati per evitare nuovi incidenti con la Russia. Un passo necessario, visto che Israele è determinato a perseverare nelle proprie attività.

(di Aldo Baquis/ANSAmed)

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